Trentatré anni di tv di altissima qualità, con ospiti di ogni genere. Un tipo di televisione che in Italia non potremo probabilmente mai permetterci; ve lo immaginate Fabio Fazio che intervista Mattarella? Bene: la immaginate un'intervista alla quale attribuire l'aggettivo "divertente" in un'accezione diversa da quella sarcastica?
E così, per il suo essere rappresentante di un mondo che noi non potremo mai avere, e per il suo straordinario talento, David Letterman è diventato un personaggio amato anche da molti italiani (grazie anche alla RAI che ne trasmetteva gli show, e sottotitolati in italiano, per renderli fruibili a pubblico ancora più ampio).
Però anche i più grandi si stancano, tranne Pippo Baudo, e Letterman ha avuto ancora una volta un talento e una saggezza fuori dal comune, decidendo di ritirarsi dalle scene. Scendendo dal treno prima che il treno inizi a perdere i pezzi.
Un motivo in più per farcelo sembrare un esotico modello di anchorman proveniente da un altro pianeta.
L'ultima puntata è stata ovviamente uno spettacolo straordinario, con ospiti (passatemi il termine entusiasticamente adolescenziale) pazzeschi. Come Bill Murray, che ne ha combinate di tutti i colori.
La cosa bella del Letterman Show era che dopo l'intervista a Barack Obama, sul palco poteva presentarsi una rock band da far venire giù gli spalti.
Nell'ultima puntata dell'altro giorno, c'è stato spazio anche per un video con "alcuni momenti di questi trentatré anni passati insieme": in Italia probabilmente ci avrebbero messo una musica di sottofondo straziante; pianoforti, violini, cuccioli piangenti.
Al Letterman Show, hanno chiamato i Foo Fighters e gli hanno fatto suonare Everlong dal vivo. Sei minuti che hanno generato sorrisi e più lucciconi di qualsiasi video strappalacrime coi violini.
P.S. Non ho niente contro i violini, eh, anzi.