In questo video, “Un secondo al giorno a partire dalla nascita/A second a Day form Birth” (Video), Sam Christopher Cornwell, fotografo inglese, presenta in un video di pochi minuti il primo anno di vita di suo figlio Indigo, raccontandone un giorno al secondo. Per chi si trova per la prima volta con un neonato da accudire, può essere un grande incoraggiamento, una mini guida alla scoperta del primo pianto, del primo sorriso, dei primi passi.
Per chi si trova per la prima volta ad accudire un neonato, le cose da scoprire sono tante, e non sempre si trovano il sostegno, il supporto, gli aiuti che si vorrebbero.
Una cosa che i neogenitori, invece, ricevono sempre in abbondanza sono i consigli non richiesti.
Si potrebbe immaginare che la migliore difesa sia ignorarli, però spesso questi consigli vengono da familiari e persone vicine ai genitori e ai bambini e, per questo, diventano anche motivo di conflitto e discussione. Ma possono anche diventare motivo di dubbio, ripensamento, crisi, pianto… almeno per i neogenitori, e solo molto più raramente di tutti gli altri! Perché mentre la nuova famiglia vive per la prima volta le emozioni e le sfide della genitorialità e quindi è vulnerabile e sensibile, che significa anche aperta al dialogo e al confronto, gli altri – capita spesso- non vogliono sentirsi mettere in discussione: sarebbe come dire che hanno sbagliato tutto, quando è stato il loro turno di crescere bambini e diventare genitori o nonni.
La migliore difesa non è nemmeno l’attacco, perché molto probabilmente ognuno cerca e ha cercato di essere il miglior genitore del mondo, basandosi sulle informazioni, sulla cultura e anche sulle mode dell’epoca in cui si è trovato ad avere bambini, proprio come accade a noi oggi. L’allattamento al seno, ad esempio, è stato per anni quasi boicottato a favore dell’allattamento artificiale e della crescita sotto il controllo costante della bilancia. Per questo, le neomamme oggi possono non trovare nella generazione che le ha precedute né la coscienza né la conoscenza che si aspetterebbero. Non solo: spesso, non trovano nemmeno il supporto, perché chi non ha allattato si sente escluso da un aspetto oggi considerato così importante della genitorialità e reagisce, sembra, più per autodifesa che per sostenere la nuova mamma. E’ importante, dunque, considerare che le condizioni educative e le conoscenze, ma anche le tendenze e gli stili di vita, sono molto cambiati negli ultimi anni e che ognuno ha il diritto di fare le proprie scelte senza che nessuno, per questo, si senta messo in dubbio.
La migliore difesa, dunque, dal dubbio, dalle critiche, dalle mode- a mio avviso- è la conoscenza. La conoscenza mette al riparo i neogenitori dai pareri discordi degli altri, dalle mode passeggere, dalle ideologie ferree.
La conoscenza dà anche ai neogenitori l’autorevolezza di cui possono aver bisogno per rispondere in modo pacato, ma fermo, a chi li critica, giudica e consiglia di continuo, a volte sulla sola base della propria esperienza o del proprio sentire elevati al rango di verità e scienza.
Inoltre, è importante sapere che la scienza e i cambiamenti culturali che riguardano i bambini hanno subito moltissimi cambiamenti negli ultimi trenta anni, come ci racconta la docente statunitense Alison Gopnik:
Cosa accade nella mente di questo bambino? Se aveste posto questa domanda 30 anni fa, molti, psicologi inclusi, avrebbero detto che questo bambino fosse irrazionale, illogico, egocentrico – che non riuscirebbe a vedere con gli occhi di un’altra persona o capire i meccanismi di causa ed effetto. Negli ultimi 20 anni, la scienza comportamentale ha sconvolto questa immagine. In qualche modo, crediamo che i pensieri di questo bambino siano come i pensieri dei più brillanti scienziati (Alison Gopnik: Cosa pensano i bambini?, video integrale a fine post).
La conoscenza offre nuovi punti di vista, prospettive diverse: e diventare genitori significa forse, più di tutto, imparare a guardare con altri occhi, quelli del bambino-innanzitutto- ma anche quelli degli altri adulti che vivranno vicini al bambino, imparando a creare le condizioni e le collaborazioni per un’alleanza educativa- che sia alleanza tra genitori, oppure con familiari, tate o educatrici.
Si invoca spesso anche l’istinto, come strumento di guida per i neogenitori, ma su questo credo serva fare attenzione: spesso l’istinto è istinto di sopravvivenza. O èuna voce guidata incosciamente da esperienze vissute in passato (suggerisco di leggere: qui e qui). Facendo un percorso di conoscenza, di critica, di analisi delle nostre scelte, lasciando la porta aperta al dialogo- con chi voglia un confronto e non un indottrinamento- molto probabilmente riusciremo ad attivare in noi un percorso di crescita, e soprattutto un percorso di ascolto dei nostri bambini.
La conoscenza attiva un processo di consapevolezza critica, e autocritica, per cui i genitori possono sentirsi liberi e autonomi anche di sperimentare vie diverse, vie alternative, vie di mezzo per trovare quelle più adatte al proprio sentire e, soprattutto, quelle adatte ad ognuno dei propri bambini, ognuno diverso dall’altro.
In chi hai trovato sostegno diventando genitore? In quali testi? Se vuoi, consigliaci un libro lo aggiungeremo agli altri in questo nostro post collettivo.
Possono interessarti anche:
Alison Gopnik: Cosa pensano i bambini? (Video in inglese, con sottotitoli in italiano)
Link di approfondimento:
Letture utili per neogenitori: i vostri consigli.
Alleanza educativa: due parole per crescere insieme (#alleanzaeducativa)
Istinto materno e madri perfette: due falsi miti che mettono in crisi le mamme
Come funziona l’istinto materno
Mamme, le parole degli esperti di Rosy Musumeci, In Genere 09/07/2013
Commenti superflui e consigli non richiesti, Serena su GenitoriCrescono
LA GRAVIDANZA E’ UN’OCCASIONE DI CRESCITA. (I libri che consiglierei).
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