In questo periodo lo dico al quadrato, forse al cubo.
Il periodo che segue è sempre più intenso di quello che precede, se osservo il mio ultimo anno vedo chiaramente un vortice crescente di impegni impossessarsi di me: impegni di lavoro e impegni personali, questioni familiari vecchie e questioni familiari nuove, agende piene la mattina e piene la sera.
Vedo questo mostruoso modello sociale fatto di "stress e lavoro" calare sulle mie giornate e, cosa più grave, lo vedo calare sulle mie scelte. In quei momenti penso:
- al diavolo il Blog: non ho tempo!
- al diavolo la meditazione e la crescita personale: non ho tempo!
- al diavolo il "dolce far niente": io ho mille cose da fare per andare avanti!
Dormo male o dormo troppo, il caos regna in attesa di tempi migliori. Come se i tempi migliori dovessero arrivare da qualche universo parallelo lontano anni luce da me e da quello che sono!
Invece io so che è tutto nelle mie mani, nelle mie aspettative, nel mio carattere rigoroso e spigoloso: nella mia storia fatta di sopravvivenza e di gioie rubate. Mi rivedo bambina alla ricerca di attenzioni e amore, vedo due genitori troppo distratti e arrabbiati per accorgersi di me e vedo che sto replicando il modello con i miei figli. Quasi come una catena di montaggio, di generazione in generazione, sul nastro trasportatore si assembla la rabbia e la "distrazione del fare" .
E allora mi vedo appesa, mi vedo dondolare dal lampadario, proprio come quella ragazzina del video "Chandelier" che oscilla tra danze e acrobazie in una casa abbandonata e sgarrupata. Io oscillo tra questa consapevolezza matura e il marasma delle cose da fare.
Oscillo aspettando "un tempo nuovo".
Dondolo e aspetto.
Aspetto che ritorni l'illusione, evoco un'illuminazione celeste che mi rapisca e metta in ordine le cose.
Al primo posto: il piacere e l'amore.
Al secondo posto: il dovere e il lavoro..
.....e poi tutto quello che deve essere sarà: ne sono sicura!