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Due bandiere per due contratti

Creato il 08 luglio 2010 da Basketcaffe @basketcaffe

pierceIn questo pazzo mercato NBA 2010 non si può più essere sicuri di niente, neanche che due giocatori-franchigia nonché capitani, Paul Pierce per i Boston Celtics e Dirk Nowitzki per i Dallas Mavericks, rimangano nelle rispettive squadre.
Infatti, mentre tutti aspettano che l’oracolo di Delfi si pronunci (vedi LeBron James), i general manager delle squadre hanno capito di non poter aspettare troppo e rischiare in caso negativo di perdere le migliori opportunità del mercato. Così gli altri giocatori si sono forse stancati di attendere che il Re decida e alcuni hanno deciso di muoversi.

La particolarità dei loro contratti (unrestricted free agent, early termination option) è che entrambi avevano ancora un anno ma hanno deciso di uscirne per rifirmare con la stessa squadra, in pratica estendendo il contratto, ma assicurandosi più soldi (per Nowitzki 96 milioni in quattro anni, per Pierce 61 milioni in quattro anni) dato che lo spauracchio della rinegoziazione del nuovo contratto collettivo dei giocatori tra un anno (che si dice, abbasserà gli stipendi) è forse più temuto di quanto fosse atteso il 1 Luglio 2010.

Due bandiere per due contratti
Quindi una possibilità è che l’abbiano fatto, sicuri di rifirmarne uno nuovo e più ricco.
Una seconda possibilità è che abbiano fatto un “sign & trade”, ossia firmano un contratto con la vecchia squadra che può garantirgli più soldi di qualsiasi altra, per essere poi scambiati con il contratto già in tasca.
Infine l’ultima possibilità è che abbiano provato a vedere se rendendosi disponibili sul mercato dei free agent, qualche gm decidesse di cambiare obiettivo, in attesa del suddetto Oracolo, e di puntare su due giocatori veterani simbolo delle proprie squadre.

L’impressione è che sia stata solo una mossa per garantire più soldi ai due veterani: nel caso di Pierce, se non fosse tornato Doc Rivers, forse si sarebbe guardato maggiormente in giro. Nel caso di Nowitzki, Cuban deve aver capito che LeBron non ha intenzione di spingersi più a ovest del Mississippi e abbia fatto una mossa come al solito più pubblicitaria che altro.
Comunque sia, si scopriranno presto quali siano state le loro vere intenzioni e soprattutto quali saranno i risultati.


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