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Due ragioni mi hanno sempre reso simpatica la cremazione: la prima è che adoro il caldo; la seconda, la prospettiva di fregare i vermi.

Da Lacucinadiqb
Due ragioni mi hanno sempre reso simpatica la cremazione: la prima è che adoro il caldo; la seconda, la prospettiva di fregare i vermi.
Qui c'è poco da toccarsi, scusate il francesismo.Il rischio reale è quello di non essere mai lasciati in pace. Neppure durante il sonno eterno che, stando alle ultime notizie, rischia di divenire un pisolino.Eh si, siamo in troppi su questa Terra e rischiamo di essere troppi anche sottoterra; se i contadini cinesi denunciano espropri forzosi dalle loro terre nei nostri cimiteri accade più o meno la stessa cosa e, al caro estinto, si notifica lo sfratto senza che qualcuno in Parlamento accenni a proroghe di alcun tipo.
Due ragioni mi hanno sempre reso simpatica la cremazione: la prima è che adoro il caldo; la seconda, la prospettiva di fregare i vermi.Non si è fatto in tempo a piangere il povero congiunto, cambiare il look coordinato con il triste evento, scegliere la cilindrata della Mercedes che creerà code incredibili durante il trasporto dalla chiesa al cimitero (orario che di solito coincide con il termine delle lezioni dell'unica scuola esistente nel paese, il giorno di mercato e il rinnovamento della segnaletica orizzontale), sostituire la monumentale corona di gerbere con i più resistenti fiori in plastica dell'Ikea che bisogna ricominciare tutto daccapo: i cimiteri italiani sono allo stremo e urge una soluzione intelligente. Perché con tutte le emergenze che ci vengono martellate con dovizia di particolari nei TgH24 - dall'emergenza caldo all'emergenza freddo passando per l'emergenza tiepido - nessuno ancora ha avvisato il popolo italiano che allungamento della vita non è un condono tombale alla prospettiva della morte.
Due ragioni mi hanno sempre reso simpatica la cremazione: la prima è che adoro il caldo; la seconda, la prospettiva di fregare i vermi.

E visto che "la morte è un'usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare", i Sindaci, già alle prese con tagli di tutti i tipi, propongono soluzioni che riescano a far preferire la cremazione alla sepoltura. Anche perché, diciamocelo chiaramente, la vita in una bara dev'essere di una noia mortale. Così il Sindaco di Crispina, in quel di Pisa, trascorsi i 10 anni dalla sepoltura, ha contattato i congiunti dell'estino che non si era ancora mineralizzato (era rimasto più o meno integro, insomma) offrendo di coprire i costi della cremazione con consegna dell'urna: l'alternativa sarebbe stata quella di rimettere tutto com'era per altri 10 anni ma facendo sostenere le spese alla famiglia; le casse del comune sono vuole mentre quelle del cimitero traboccano.Tutti hanno scelto la prima opzione che, personalmente, ritengo molto più interessante rispetto a quella di divenire buffet per invertebrati di varia natura.Del resto, come disse Woody Allen, "preferisco la cremazione alla sepoltura e tutte e due a un week-end in famiglia."Due ragioni mi hanno sempre reso simpatica la cremazione: la prima è che adoro il caldo; la seconda, la prospettiva di fregare i vermi.
Un dolce speziato e che profuma di caffè, così da rendere insonni i vermetti buongustai;)Torta profumatissima con Petra9, pistacchi, cardamomo e polvere di caffè

Ingredienti220 gr di Farina Petra9, 180 gr di zucchero semolato, 2 uova bio, 125 gr di burro, 150 gr di latte crudo, 40 gr di pistacchi, 2 cucchiaini rasi di lievito per dolci, 1 cucchiaino di cardamomo in polvere, 2 cucchiaini di polvere di caffè, 2 cucchiai di zucchero di canna, un pizzico di sale, zucchero a velo.ProcedimentoSetacciare con un setaccio a maglie larghe la farina con il cardamomo, il caffè, il lievito.Sciogliere il burro a bagnomaria.Tritare finemente i pistacchi.Montare le uova con lo zucchero fino a renderle spumose (circa 10') con una frusta o con la planetaria alla 2nda velocità.Unire a filo il burro e il latte al composto di uova e un po' alla volta la farina e la farina di pistacchi.Con una spatola mescolare bene ed unire il pizzico di sale.Versare il contenuto in una tortiera in ceramica francese Staub, precedentemente imburrata ed infarinata (o coperta di carta forno se preferito) e spolverare la superficie con lo zucchero di canna.Cucinare nel forno statico già caldo a 180° per circa 40' (la prova stecchino è d'obbligo).Sfornare, lasciar raffreddare 5', togliere dallo stampo e lasciar raffreddare sopra una gratella. Servire semplicemente spolverando con lo zucchero a velo direttamente con il colorato ed elegante stampo.

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