Ultimamente è tutto un fiorire di sondaggi pro Renzi e pro Grillo che si è visto fare anche un ritratto dal prestigioso Washington Post. Beppe sarebbe quasi vicino al 20% dei consensi, potrebbe eleggere 100 deputati e sessanta senatori, sarebbe pronto a calare su Roma con le sue truppe e rivoluzionare la politica, i palazzi ed il malcostume che li accomuna. Matteo, il Berlusconi di sinistra, è dato in vantaggio nelle primarie del partito democratico, si accinge a fare piazza pulita del vecchio establishment proveniente dal PCI e dalla DC.
Via i vecchi, spazio ai giovani. Dopo le primarie con il partito il sindaco di Firenze, dovrebbe ereditare la guida dell’Italia. Quanto cresce Grillo. Quanto è forte Renzi. Tutti i riflettori sono per loro non ci sono Vendola che tengano. Sono le due figure politiche che sono riuscite ad imporsi nei media e nel pubblico, innovando il linguaggio e cercando nuovi mezzi di autopromozione. Anche se le loro ricette non saranno poi così innovative, hanno colmato un vuoto che gli italiani volevano che fosse riempito: facce nuove, facce pulite nel caso di Renzi, volti sconosciuti e nessun compromesso con il passato nel caso di Grillo.
Ma sarà tutto vero? E se non succedesse niente? Se Bersani alla fine vincesse le primarie del partito democratico mentre Grillo racimolasse un 8% rendendolo uno di quelle meteore della politica che l’Italia ciclicamente ci regala ? Avremmo sognato, ma la realtà ci imporrebbe qualcosa di tremendamente diverso.
Se una prospettiva prevede il ribaltamento totale: Renzi a Palazzo Chigi e Grillo ed i grillini a fare da pungolo rinnovatore nei palazzi che contano. La situazione potrebbe essere un’altra. Non così tanto dirompente.
Bersani con l’aiuto degli apparati di partito che ha dietro le spalle può primeggiare nelle primarie del centro sinistra, ed alleandosi con Vendola e Di Pietro, potrebbe aggiudicarsi le elezioni in modo risicato. Berlusconi facendo una campagna elettorale come sempre molto in sintonia con l’elettorato medio promettendo per esempio di abolire le tasse in toto e con qualche altra “sorpresa” che verrà sparata nei prossimi mesi, potrebbe limitare i danni e ritagliarsi un ruolo primario nella prossima legislatura. Gli italiani al momento di apporre la crocetta potrebbero non sentirsela di votare un movimento marcatamente antisistema come quello di Grillo ed il MoVimento 5 stelle rimarrebbe al palo, non riuscendo ad incidere veramente.
A quel punto avremmo il quadro di sempre. Un governo di sinistra debole, incapace di governare, dedito a tirare a campare per non tirare le cuoia. Dall’altro lato un’opposizione composta da PDL e Lega, pronta a risalire al potere dopo i due (o forse tre) anni di governo fallimentare dei progressisti. E vai con l’Italia che abbiamo sempre conosciuto degli esecutivi inconsistenti, o degli impresentabili come quelli che girano intorno a Berlusconi. E’ uno scenario forse difficile da concepire in questo periodo in cui Grillo e Renzi sono sulla cresta dell’onda dei sondaggi e delle aspettative. Forse però è ancora tutto possibile soprattutto se si valuta la storia recente, e come spesso è andata a finire.