Pubblicato da Lello Stelletti il 7 marzo 2012 · Lascia un commento
Inauguriamo la collaborazione con East Journal, la testata on-line d’informazione sui Paesi dell’Europa orientale, pubblicando un pezzo del direttore della rivista, Matteo Zola, riguardante la situazione attuale della nuova Libia. A un anno dallo scaturire della rivolta che ha portato alla destituzione e morte del colonnello Muammar Gheddafi, il Paese nord-africano si trova a confrontarsi con nuove sfide condizionate, principalmente, dalla natura tribale del popolo libico.
LIBIA: La Cirenaica dichiara l’autonomia da Tripoli
Riunito a Bengasi, il Congresso del popolo della Cirenaica ha dichiarato unilateralmente l’autonomia dal governo centrale, invocando un sistema federale e dando vita ad un consiglio alla cui guida è stato scelto Ahmed Zubair al-Senussi, pronipote dell’ultimo re libico, Idris, nonché uno dei leader della rivolta contro il Colonnello. Il Consiglio nazionale Transitorio (Cnt) ha già respinto il progetto federalista, per il quale i leader della Cirenaica si richiamano alla Costituzione del 1951, che prevedeva un esecutivo federale. Ahmed Zubair al-Senussi, membro del Cnt, 77 anni,ne ha passati trentuno nelle carceri di Gheddafi. Rappresentanti del nuovo consiglio cirenaico hanno dichiarato alla Rai che “occorre un negoziato” con il Cnt che “deve venire qui e negoziare”.
La Libia si sta balcanizzando, come sostenevano coloro che erano contrari all’intervento militare contro Gheddafi? La guerra ha realmente riacceso conflitti tribali mai sopiti? Il raìs era dunque garanzia di pace? Non sappiamo, ma forse occorre guardare altrove. All’Egitto.
I colonnelli del Cairo, che sembrano finora essere i soli beneficiari della “primavera” egiziana, hanno subito guardato con interesse alla Cirenaica, regione confinante e ricca di petrolio. Secondo alcuni osservatori, l’Egitto ha concretamente aiutato la lotta della Cirenaica contro Gheddafi favorendo l’afflusso di armi dal confine egiziano e, in taluni casi, persino fornendole. Oggi forse è venuto il momento di rendere il favore.
Non sappiamo dove andranno a finire le cosiddette primavere arabe, da Europei possiamo interpretare quando avviene nel mondo arabo con categorie che appartengono alla nostra cultura, al nostro modo di leggere la Storia. Ma nessuno sa quello che accadrà. Abbiamo cercato, fin qui, di raccontare quello che succede nella sponda sud del Mediterraneo (dalla Siria all’Egitto, alla Libia) leggendo e incrociando quanto riportato dalla stampa internazionale e dai media indipendenti, provando adandare oltre alle prime facili conclusioni. A volte sbagliamo, ma sempre con onestà. E forse sbagliando pensiamo che il Cnt, creatura delle cancellerie occidentali, composto anche dalle seconde linee del regime gheddafiano, potrà poco contro la Cirenaicasenza l’appoggio dei suoi padrini. Occorrerà forse vedere a quali padrini si rivolgerà il consiglio cirenaico e se la cosa piacerà alle compagnie energetiche nostrane. A pensar male si fa peccato ma a volte ci si azzecca.
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