Magazine Media e Comunicazione

Eccezionale anche nella morte

Creato il 11 dicembre 2013 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

telegiornaliÈ la notizia del giorno, il tam tam mediatico non può non puntare le telecamere sullo stadio dello Stadium di Johannesburg, nei pressi di Soweto. Una grande festa di colori e di musica, così il mondo rende omaggio a Nelson Mandela.

Hanno ballato e cantato per ore, in onore dell’amato leader. Nonostante la pioggia battente, un’immensa folla ha lentamente riempito lo stadio (lo stesso in cui si tenne la finale dei Mondiali di calcio del 2010, nella quale Madiba fece la sua ultima apparizione in pubblico) che contiene quasi 100mila persone. Molti, tra i presenti, hanno ascoltato l’inno nazionale con il pugno alzato, simbolo della lotta contro la segregazione razziale.

img1024-700_dettaglio2_Nelson-Mandela
Ci ha insegnato ad avere delle idee” ha detto nel suo discorso Obama, un suo “erede” ideale, “chiediamoci in che modo mettiamo in pratica, nella nostra vita, i suoi insegnamenti”.

I grandi della terra, sono arrrivati a Johannesburg, per inchinarsi a Nelson Mandela, morto giovedi scorso a 95 anni. Lo stadio esplode, quando Obama si avvicina al podio per il suo ricordo, “un gigante della storia“, lo definisce: ” Non vedremo mai un altro come Mandela ma, lasciatemi dire ai giovani sudafricani e a tutto il mondo, che potete fare vostro il suo lascito. Trent’anni fa, quando ero ancora uno studente, ho conosciuto Mandela e la sua lotta. Ha mosso qualcosa in me, ha risvegliato le mie responsabilità verso gli altri e me stesso e mi ha condotto verso un improbabile cammino che mi ha portato qui, oggi.”

madiba-funerale-638x425
Il grande saluto è cominciato presto. Una preghiera interreligiosa ha segnato i momenti iniziali. Poi lo stadio si è infiammato al grido di “Viva Madiba”, tra balli e ovazioni. In tribuna i volti composti, l’eleganza e lo stile, le teste ricoperte da quei turbanti ma, anche da quelle acconciature che sole le donne di colore, sanno portare in certe occasioni. Ci sono tutte le donne di Mandela. Siedono l’una accanto all’altra nella tribuna delle autorità, per l’addio al loro uomo, padre e marito. Tra tutte la composta sobrietà di  Graca Machel, l’ultima moglie di Mandela, nella sua prima apparizione in pubblico dopo la morte. La first lady che ha sposato Nelson quando aveva 80anni, lei 20 di meno, oggi guarda al cielo piovoso, in silenzio, ogni volta che la inquadrano. Lei che gli è stata accanto quando oramai era per tutti l’icona della lotta contro l’apartheid.

Ora qui, nello stadio, è festa, i big del mondo ci sono tutti, principi e rock star, religiosi e modelle, bianchi e neri, il pubblico di Madiba è una babele di colori e suoni. Tutto per il loro leader . Un leader che ha abbracciato e guidato la lotta armata,

nelson_mandela
ha trascorso quasi un terzo della vita in carcere e ne è uscito come un “Gandhi nero”, che con il suo messaggio di perdono e riconciliazione ha saputo trattenere il suo Paese dal precipitare in un temuto baratro di vendetta e di sangue.

E il lungo funerale offre anche altre suggestioni, Obama e Castro si stringono la mano,  l’attimo viene immortalato dal mondo. Si capisce che questa giornata ha strani poteri quando sul grande schermo appare l’immagine del presidente sudafricano Jacob Zuma, si alzano i fischi e alcuni abbandonano simbolicamente lo stadio. Poi si intona “siyaya Pitoli” (andiamo a Pretoria), una canzone con cui veniva chiesta la sua liberazione quando era il prigioniero politico più famoso del mondo, prima di diventare il primo presidente nero del paese. È festa, anche quando parla un vecchio compagno di prigionia di Nelson, uno dei pochi sopravvissuti tra i condannati del ’64. “Madiba fu una grande ispirazione, perchè incarnava i valori del sacrificio, della compassione, della saggezza e ha creato la speranza dove non esisteva”.

20131206_mandelafotos
Piove  a dirotto sullo stadio, ma la gente, unita nel suo ricordo, ride, perchè si sa, dopo la pioggia viene sempre l’arcobaleno.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :