.........Quanto poi ad aumentare le imposte per ridurre il debito pubblico, è una cura del sintomo (il debito) che rende le cause (cioè le distorsioni introdotte da imposte alte) più gravi, e, quindi, peggiora il problema vero: che è la crescita zero). Conseguenza: per crescita aggiuntiva OGGI capace di farci uscire dalla spirale della crescita zero, la risposta giusta è utilizzare la dimuinzione immediata e a breve della spesa tendenziale per la copertura dell’effetto di transizione sul gettito di un’immediata e decisa riforma fiscale, che abbatta energicamente l’aliquota marginale (sulle persone con l’Irpef oggi del 43%, sulle aziende con l’Ires del 27,5%, l’IRAP va deputata della componente lavoro e ridoptta a imposizione regionale per il finanziamento della sanità) verso il 23%, come aliquota di convergenza ipotizzata dalla delega fiscale del 2001, al fine di liberare e generare offerta aggiuntiva di lavoro, più reddito e più crescita.
Il rimedio vero è di ridurre le imposte per ridurre gli effetti distorsivi, e insieme ridurre la spesa per attutire l’ impatto sul debito. Chiunque proponga come strada da battere la sola diminuzione della spesa, oggi sbaglia strada e peggiora la crescita italiana, oltre a perpetuare una pressione fidcale che è causa primaria della crescita zero italiana. E’ questo, l’errore del governo. Un errore grave, per quanta simpatia ci faccia Tremonti, che prova meritoriamente a disboscare la spesa pubblica mentre i suoi colleghi politici si affannano a smontare già pezzo a pezzo il decregto ancora non promulgato......................