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Egitto, le puttane di Allah

Creato il 26 agosto 2013 da Dragor

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  FALLITO IL TENTATIVO violento dei Fratelli Musulmani di riportare al potere l’ignobile Morsi contro i 22 milioni di cittadini che hanno firmato democraticamente per chiedere le sue dimissioni e i 17 milioni che lo hanno rovesciato con l’aiuto dell’esercito, il mostro islamico si contorce nelle sue ultime convulsioni. Dopo il fallimento del «venerdi’ dei martiri» nel quale soltanto poche centinaia di barbuti spelacchiati e di velate rattoppate hanno avuto il coraggio di mettere il naso fuori di casa, ecco l’ultima trovata dei culinaria per continuare la controrivoluzione: le prostituzione halal!

   UNA FATWA emessa dalla signora Sabah al-Sakara, membro dirigente dei Fratelli Musulmani, incita le donne ad accoppiarsi con i militanti della Confraternita per "incoraggiarli". Questa «saggia» dell’islam (se questi sono i saggi, figuriamoci gli stolti) ha comunicato per mezzo del giornale Akhbâr al-Yaoum (Notizie di Oggi): «La fornicazione diventa halal quando si trova in terra di jihad come sulla piazza Rabi’a al ‘Ado aouyya o la piazza al-Nahda. Lo è anche in Siria. In quel paese è un dovere per tutte le musulmane e adesso lo è anche in Egitto, perché l’Egitto è stato violentato e deve tornare sotto il governo dei Fratelli Musulmani. Le musulmane devono andare in piazza Râbi’a per la jihad di fornicazione perché è diventato un dovere.»

   COME DIRE che le donne più o meno consenzienti possono essere violentate in nome di un dovere «sacro». Non a caso l’islam ha istituito da secoli lo stupro legale con il cosiddetto «matrimonio a tempo». Un bordello islamico è già in funzione, ha dichiarato il segretario della Commissione per la Sicurezza del sit-in. «Dopo avere equipaggiato il luogo con docce e WC, la Commissione ha messo a disposizione del pubblico delle «cabine legali». Ovvero celle per fornicare alla gloria di Allah.

   NATURALMENTE LA COSA non ha lasciato indifferenti le femministe. Mentre quelle europee erano troppo occupate a depilarsi il pube per curarsi di queste quisquilie oltre a tutto politicamente scorrette, le femministe egiziane hanno detto per bocca di Mervat el-Tellawi, presidente del Consiglio Nazionale Egiziano per la Donna (già dissolto da Morsi e prontamente ricostituito): «I partigiani di Morsi che manifestano à Rabaa el-Asaweya Square, Nasr City (Il Cairo), rapiscono le donne spingendole a forza nelle macchine e le costringono alla jihad della fornicazione. Questa jihad consiste nel costringere le donne musulmane a offrire favori sessuali ai loro omologhi maschi per stimolarli a lottare per la causa. Questa violenza è un insulto alle donne e alla loro dignità. Già durante la presidenza Morsi gli stupri erano aumentati del 400 per cento, per non parlare delle molestie sessuali. Ma quello che succede a Rabaa el-Asaweya è un’offesa alla pace sociale e alla dignità delle donne. Il Ministero dell’Interno deve mettere fine alla violenza contro le donne. Questi abusi non sono soltanto una violazione dei diritti delle donne ma anche un attacco contro i cittadini egiziani, oltre che una palese violazione del diritto nazionale e internazionale. Le manifestazioni dei Fratelli Musulmani non sono pacifiche. Occorre applicare la legge e punire gli aggressori».

   UN ARTICOLO che i quotidiani italiani italiani dovrebbero pubblicare in prima pagina.

Dragor

 (Fonte: NCW Chair :
 Rabaa el-Adaweya’s demonstrators kidnap women for « jihad fornication », MCN, 1 août 2013. Traduction par Poste de Veille.


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