si parte dal passo Staulanza!
Oggi però seguiamo le indicazioni del sentiero numero 472 che sale dolcemente in salita (il dislivello totale di questa escursione è di 152 metri) ai piedi delle impressionanti pareti del monte Pelmo, e circondati sfortunatamente dai pini mughi... dico sfortunatamente perchè è risaputo che i pini mughi emanano con il sole un calore tremendo; figuriamoci poi con questa giornata da bollino rosso!
A questo punto arriviamo ad un impressionante ghiaione e ci accorgiamo che il nostro sentiero ha cambiato numero, adesso seguiamo il n. 480! Eppure non avevamo visto nessuna deviazione durante il percorso! Poco male, dopo avere dato un'occhiata alla sempre fedele cartina Kompass 1:50.000, mi accerto che anche questo sentiero vada bene: corre parallelo al nostro 472 con l'unica differenza di essere più alto di quota. Qui siamo proprio ai piedi del monte Pelmo, chiamato qui in Veneto il Caregon del Padreterno, data la particolare fisionomia di trono gigante che si può osservare però solo dall'altra parte della valle.Attraversiamo con calma e particolare attenzione questo lungo ghiaione, ci sono della parti franate che richiedono un po' di energia , ma niente di così difficile o impegnativo. Come in tutte le aree alpine, in presenza di zone rocciose e ghiaiose, la segnaletica tradizionale lascia spazio agli ometti di montagna che aiutano gli escursionisti a capire quale è la direzione corretta.
gli ometti di montagna!
Ci lasciamo alle spalle il ghiaione e percorriamo sempre il sentiero n. 480, in questo tratto chiamato anche Flaibani, fino ad arrivare alla forcella Forada a m. 1977. Da qui se si prende il sentiero che va a destra si scende a San Vito di Cadore e in val Boite, noi invece seguiamo le indicazioni per il rifugio Fiume e, dopo un breve tratto immerso nel bosco, arriviamo in vista del rifugio dove troviamo, oltre le mucche al pascolo, una marea di gente!! Non siamo stati gli unici ad avere la stessa idea!
arrivati!
rifugio città di fiume
Come detto prima questo mio gruppetto di amici non è molto abituato a camminare in montagna e pertanto, una volta arrivati al rifugio Fiume, non ci rimane che godere dellabellissima vista sulla Marmolada, sul Civetta e sulla possente mole del Pelmo. Lo so non è da me rimanere fermo ma non rifiuterei mai un invito in montagna, anche a costo di rimanere seduto in una panchina tutto il giorno a guardare i monti :)) E qui al rifugio Fiume si può rimanere un bel po' a bocca aperta davanti a questo spettacolo dolomitico:
la possente mole del monte Pelmo
Tempo per il pranzo a sacco e poi una breve sosta all'interno delrifugio Fiume per l'immancabile panna cotta ai frutti di bosco!
immancabile la panna cotta ai frutti di bosco
Rimaniamo un po' sul prato davanti al rifugio a prendere un po' di sole e riprendiamo, nel primo pomeriggio, la strada del rientro, questa volta però con il sentiero giusto N. 472, che corre parallelo a quello dell'andata, ma a quota un po' più bassa.
Anche qui superiamo sotto un sole cuocente il ghiaione dell'andata ( consiglio di portare un cappello perchè in caso di temperature elevate il sole batte parecchio), e rientriamo nel bosco fino a raggiungere, in un'ora circa, il passo Staulanza dove abbiamo lasciato la macchina questa mattina.
L'arrivo però avviene in una parte differente rispetto al punto di partenza di questa mattina: che la segnaletica sia un po' da sistemare??
il famoso ghiaione
arrivo al passo Staulanza
Rimane ancora del tempo per una bella coppa gelato al rifugio Staulanza, immagazziniamo poi più aria fresca possibile e quindi di nuovo in macchina per affrontare il rientro in pianura!
Quando si dice la montagna ti rigenera!
NB. Una nota per l'itinerario: in caso di famiglie con bambini e passeggini a seguito è meglio prendere il sentiero che parte lungo la strada dal passo Staulanza a Pescul, da qui la salita è più semplice e immersa nel bosco, senza ghiaioni e tratti difficili da superare.