Marshall nel 1950 definisce la CITTADINANZA come “uno status che viene conferito a coloro che sono membri a pieno titolo di una comunità”.
La cittadinanza è infatti composta dalla NATIONALITY e dalla CITIZENSHIP.
La NATIONALITY, detta anche CITTADINANZA FORMALE, è il legame con uno Stato.
La CITIZENSHIP, detta anche CITTADINANZA SOSTANZIALE, è il set di diritti e doveri connessi alla cittadinanza formale, come il diritto di voto, il rispetto delle leggi,… Essa va divisa ulteriormente in STATUS, cioè l’essere titolari di diritti e doveri,e in PRATICA/AZIONE, cioè l’impegno pratico e quotidiano nelle pratiche sociali.
Delanty nel 200 riassume il concetto di cittadinanza in somma di “diritti, doveri, partecipazione e identità”.
Dahl nel 1990 individua due grande trasformazioni che hanno contribuito negli ultimi anni a modificare il concetto di cittadinanza: gli STATI NAZIONE e la GLOBALIZZAZIONE. A questo si aggiunge il fenomeno dell’IMMIGRAZIONE.
Il concetto di cittadinanza ha radici molto lontane, tuttavia si definisce più precisamente con la nascita degli STATI NAZIONE. Dopo il 1775 circa, il concetto di cittadinanza inizia a diffondersi poiché diventa, in sostituzione dei valori religiosi tradizionali dell’Ancien Régime, la forma di un nuovo legame che si basa sull’appartenenza a una comunità nazionale.
E’ importante a questo punto definire NAZIONE, ovverro un gruppo umano che condivide storia, lingua, cultura e tradizioni. Mentre per COMUNITA’ POLITICA si intende l’insieme dei cittadini (in senso formale) titolari dei diritti politici, civili e sociali. Habermas a questo proposito parlerà di identità nazionale, riferendosi al concetto di nazione, e di appartenenza politica, per quanto riguarda il concetto di comunità politica. Secondo lo studioso, l’appartenenza/comunità politica necessita di un buon grado di integrazione sociale e un orizzonte culturale comune, tale da alimentare la solidarietà tra estranei.
MARSHALL identifica tre componenti della cittadinanza:
- CIVILE: si afferma nel18° sec. e da agli individui una serie di libertà come quella fisica, di parola, pensiero, religione, proprietà, uguaglianza di fronte alla legge…
- POLITICA: si afferma nel 19° sec e comprende le rivendicazioni politiche dei ceti subalterni, come ad esempio il diritto alla partecipazione politica
- SOCIALE: si afferma con la nascita del WELFARE STATE, dopo la 2° guerra mondiale, e combatte per il diritto all’educazione, al benessere, alla sicurezza sociale…
Con il fordismo, l’organizzazione produttiva su larga scala garantisce la ridistribuzione della ricchezza e la pace sociale. Si parla infatti di trentennio glorioso. L’immigrazione era favorita, incentivata dagli stessi stati, perché funzionale alla crescita economica della nazione: era una CITTADINANZA ICLUSIVA ed ESPANSIVA.
Successivamente, la CRISI ECONOMICA ha portato ha una recessione delle economie nazionali e spinge i gruppi industriali ad attuare strategie di ristrutturazione in modo da diminuire il costo del lavoro e accrescere al produttività. Il tutto aggravato dalla GLOBALIZZAZIONE ha portato a una conseguenza fondamentale: se per anni i concetti di NATIONALITY E CITIZENSHIP si erano sovrapposti, ora vanno sempre più ad allontanarsi.
Perché? Perché minano lo stato nazionale su due fronti:
-SOVRANAZIONALE: ci sono questioni che sfuggono ai vertici dello Stato, perché vi è l’influenza di persone che si trovano fuori dai confini del proprio Paese e non sono direttamente soggetti al suo sistema politico.
-INFRANAZIONALE: vi è il moltiplicarsi di –non cittadini- all’interno dei confini europei, in quanto con la globalizzazione sono aumentati i flussi migratori e immigratori.
L’AUMENTO DEGLI IMMIGRATI ALL’INTERNO DELLE DEMOCRAZIE EUROPEE contribuisce a MINARE LA LEGITTIMITA’ DELLE ISTITUZIONI POLITICHE e la sovrapposizione di nationality e citizenship, che appunto diventano due concetti ormai sulla fase del divorzio.