“Ho visto un re. Sa l’ha vist cus’è? Ha visto un re! Ah, beh; sì, beh.” Così cantava l’indimenticabile Enzo Jannacci.
A Jerez de la Frontera la scorsa settimana il Re della Formula 1 invece non si è visto.
Quattro intensissimi giorni di test hanno finalmente fornito le prime indicazioni anche se non possono certo essere il massimo dell’attendibilità ma qualche macro impressione la forniscono.
La Mercedes sembra in gran forma ma soprattutto il propulsore della casa di Stoccarda sembra quello nato meglio di tutti.
Se facciamo il giochino di comparazione dei tempi assoluti, anche registrati in giornate diverse, la sorpresa è la McLaren dell’esordiente Kevin Magnussen davanti alla Williams del redivivo Felipe Massa e alla Mercedes di Lewis Hamilton.
Tutte queste vetture sono motorizzate Mercedes, che a Stoccarda abbiano indovinato il progetto giusto?
Il primo turbo non tedesco è stato quello “rosso” che spinge la Ferrari di Kimi Raikkonen, comunque alle spalle anche di Jenson Button. Fernando Alonso si è visto poco, ha forse preferito concentrarsi sullo sviluppo e sull’affidabilità.
Purtroppo per la Ferrari la Mercedes si dedicata allo sviluppo tanto quanto anzi di più: le frecce d’argento han girato più di tutti riuscendo anche a simulare un Gran Premio completo senza inconvenienti.
E i campioni in carica? Praticamente non pervenuti. Sua maestà Sebastian Vettel e Daniel Ricciardo han completato pochissimi giri, han trascorso più tempo ai box che in pista, sembrerebbe esserci poca sintonia per ora tra il progetto di Adrian Newey e il progetto motoristico di casa Renault, il lavoro da fare sembra ancora parecchio per allinearsi ai più in forma.
Sappiamo bene che recuperare non è mai semplice, anzi è terribilmente arduo anche se si dispongono risorse economiche enormi.
In casa Ferrari c’era soddisfazione per il lavoro svolto fin qui, ora occorre dare un’accelerata per colmare, forse, quel piccolo gap nei confronti di Mercedes e, forse, McLaren.
La Williams potrebbe essere la sorpresa ma come outsider, non credo abbia le risorse economiche per fronteggiare i colossi Ferrari e McLaren. Può contare sull’esperienza maturata in oltre trentacinque anni di gare e, forse, sulla voglia di rivalsa di un Felipe Massa che vuol dimostrare di essere ancora un pilota di livello.
Ci attende un mondiale con lotta serrata tra vetture tedesche e italiane o un monomarca Mercedes?
Se così fosse già sarebbe un cambiamento notevole dopo quattro stagioni di dominio Red Bull.
Tra un mese e mezzo avremo i primi verdetti reali e sapremo già chi sarà tra i promossi e chi tra i bocciati, forse anche eccellenti.