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Facebook, ergo sum (?)

Creato il 09 gennaio 2012 da Damiano_celestini @damcelestini
Facebook, ergo sum (?)Sull'inserto La Lettura del Corriere c'è un bel pezzo di Nathan Jurgenson sull'evoluzione della nostra percezione del tempo e della vita con l'avvento di Facebook
A me ha colpito particolarmente questo passaggio: 
"Oggi c’è il pericolo di acquisire un «occhio da Facebook»: il nostro cervello è sempre alla ricerca delle occasioni in cui il volatile momento dell’esperienza vissuta possa essere meglio tradotto in un post su Facebook, in un messaggio che possa attrarre il maggior numero di commenti e di gradimenti. Facebook fissa sempre il presente come un passato futuro. Con questo voglio dire che gli utenti dei social media sono sempre consapevoli che il presente è qualcosa che si può pubblicare online e che sarà consumato da altri. Siamo così presi dal pubblicare la nostra vita su Facebook da dimenticarci di viverla nel presente?

Succede anche a me, lo ammetto, ma vedo che diventa sempre più una costante nelle persone che mi circondano e in questo credo che gli smartphone abbiano un bel pezzo di responsabilità. Siamo davvero diventati così dipendenti dalla condivisione compulsiva della nostra vita quotidiana?E, soprattutto, è qualcosa di cui ci dobbiamo preoccupare oppure è la naturale evoluzione di un'esistenza sempre più digitale?

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