Magazine Politica

Fanida, la ludoteca

Creato il 08 maggio 2012 da Firenze5stelle @firenze5stelle

 Puntata 6 del diario di Fanida, una storia come tante … o quasi

Le altre parti del racconto:  link

Fanida, la ludoteca

La mia seconda partenza

Siamo arrivati a Livorno di sera tardi e un po’ brilli, sono andata a dormire nel furgone di Biagio, che per ora non lo usa. E’ attrezzato, ha anche i fornelli, per il bagno dovrò arrangiarmi, c’è nel centro cercherò di andare prima di addormentarmi e non durante la notte. Biagio è stato gentile, ora parte per andare in Spagna con la sua compagna ed il canone Gigio. Fortunatamente il furgone ha un problema al motore e non ha i soldi per ripararlo in tempo per il viaggio, così andranno in treno ed io ho un tetto per un po’.

Qualche giorno dopo    

Biagio mi ha detto che Gigio non potrà partire, non vogliono più cani sui treni,  è di taglia grande, mi ha chiesto se posso pensarci io, sono contenta adoro i cani e mi sentirò più sicura.

Se avessi una sistemazione stabile prenderei anche io un amico a quattro zampe, per non sentirmi sola e dargli tanto amore, delle persone mi fido il giusto.

Ho accolto la notizia come un dono e ti lascio immaginare la gioia quando ha aggiunto che il suo amico Federico sarebbe venuto spesso a trovarlo. Non so quanti Federico ci siano nel gruppo ma spero che sia lui, anzi sai che ti dico che sento che sarà proprio così.

Sono passate due settimane, Biagio è partito da tre giorni e Gigio è affettuoso anche se un po’ triste, di Federico neanche l’ombra.

Non ho conosciuto molte persone ancora, sto sempre col cane e faccio lunghe passeggiate in riva al mare, mi sento libera ma non felice e neanche serena.

Maggio      

Inizio a sentire il furgone la mia casina, non devo dimenticare che non è così, mi sembra un piccolo cosmo che mi protegge dall’esterno infido. Spesso fantastico su come lo addobberei se fosse mio, e spero un giorno di averne uno.

Bussano ti lascio, ma chi sarà?

Sai chi era?

Federico è venuto a trovare Gigio che vedendolo gli ha fatto molte feste. Mi ha detto che è venuto per portarlo via qualche giorno e ci sono rimasta male, non so cosa fare senza il cane.

Non ha parlato molto, salutandomi mi ha ricordato la festa fra qualche giorno e mi ha chiesto di parlare con Daniela se ho voglia di dare una mano, potrò conoscere meglio l’ambiente.. ..

Federico ha portato via Gigio ed io è meglio che faccia qualcosa di nuovo… tanto ho visto che se hai voglia di fare.. trovi di sicuro qualcosa…, magari ciò che gli altri scansano, tipo le pulizie ad Empoli. C’era un gruppo di ragazze davanti l’ingresso forse una di loro è Daniela. Qui sono meno socievoli o curiosi, infatti nessuno mi è venuto a far visita e a chiedere se ho bisogno di aiuto, neanche Federico mi ha chiesto nulla, bene vuol dire che non sembro più una bambina spaventata, ma in grado di cavarmela da sola.

Sono scappata per difendere la libertà ed ora sono reclusa, per sfuggire dalla ghettizzazione, da un destino scontato e infelice.

Ora sono sola,  triste, stanca, non ho paura perché non tengo più a nulla .

Sono scoraggiata, disgustata, imprigionata nella mia esigenza di cambiare le cose, migliorarle…ma con quale pretesa?

Non riesco ad essere autosufficiente, non lavoro, non studio sopravvivo, per poter vivere un domani …….

Ma questo domani ci sarà?

La mia famiglia?

I miei studi, il mio lavoro?

I miei sogni oramai impossibili, prima erano ambizioni oggi solo sogni….e non stimolano il mio spirito di sacrificio per realizzarli, ma sono li a ricordare quanto tutto sia ogni giorno più difficile e loro solo astratti…

Due giorni dopo                                                                                                                                                                                   

Stasera c’è stata la proiezione di un documentario sul G8 e l’ abuso di potere da parte delle autorità competenti, molti di loro erano stati a Genova quell’anno maledetto in cui ci fu pure una vittima.                                                      

Ho i brividi a pensarci, non doveva finire così una manifestazione, non si doveva arrivare a tanto  da ogni fazione, lottare per i diritti è legittimo ma la violenza non può essere mai giustificata, spero di non trovarmi in situazioni simili. I ragazzi raccontano che nessuno di loro ha lanciato sassi ma hanno preso tante botte comunque. Nei loro occhi ho visto orrore e rancore, per una battaglia che non avrebbero voluto affrontare in questi termini. Penso che una azione simile da parte delle forze dell’ordine aumenti la diffidenza nei loro confronti da parte dei giovani che vogliono solo combattere le ingiustizie e dire la loro. Scene simili li ho viste solo al Tg, seguite da commenti che descrivevano i manifestanti come teppisti, anche papà la pensa così, ricordo aggiunse che i suoi figli non si sarebbero mai comportati in quel modo e che si trattava di un gruppo di poco di buono sicuramente drogati. In casi come Genova la giustizia fa da carnefice e molti pagano la colpa di pochi fanatici, senza  principi. Ora che conosco questi ragazzi mi sembrano normali e non dei pazzi. L’opinione pubblica sarà sempre influenzata dai giornali e dalle cronache, che non sono mai tali, riportano quanto qualcuno comanda e tralasciano particolari per una corretta informazione, manipolando il giudizio della massa.

Cavolo, inizio a parlare come loro, sto iniziando ad assumere un punto di vista nuovo già da quando ho messo da parte la mia storia per occuparmi di tematiche generali d’ingiustizia sociale.

Ho conosciuto  Daniela è simpatica e attraente. Si occupa di molte cose ed è una delle fondatrici dell’Intifada. Mi ha proposto  di occuparmi due volte a settimana dei bimbi di un campo rom qui vicino, possiamo farli giocare con giochi che costruiremo insieme facendo un laboratorio di riciclo. Daniela e Francesca riciclano per lavoro, costruiscono collane, borse cinture, ecc. naturalmente io so fare poco e sarò la maestrina di guardia mentre loro insegnano ai piccoli a fare i fiori con le bottiglie di plastica o le costruzioni di cartone colorato. Col tempo potrei imparare, ma non devo illudermi troppo, tendo a dimenticare che fra un mese Biagio ritorna in Italia ed io sarò di nuovo fuori.

Una settimana dopo  

Fanida, la ludoteca
Gli incontri con i bambini sono iniziati, il laboratorio si fa un giorno e l’altro i bambini giocano liberi, guardano film, colorano (molti disegni sono sulla casa, che teneri hanno un gran bisogno di stabilità), oppure facciamo giochi di gruppo. Sono numerosi e scalmanati ma tanto carini, si atteggiano a grandi,  prepotenti e furbini.  Gli ho imposto di essere educati l’uno con l’altro e di condividere i giochi senza litigare, di non picchiarsi e di evitare di fare i duri. In questa ludoteca improvvisata c’è molto da fare e insieme potremo provare a trasformarla,  collaborando nel rispetto di ogni elemento del gruppo. Non calpestare i più deboli è una regola, ci sarà sempre qualcuno più forte ma non per questo dovrà schiacciarci, ognuno ha idee geniali qui le mettiamo insieme per divertirci ed imparare. Sono contenti e vengono ogni giorno a trovarmi, con la speranza di giocare, ma lo spazio è libero solo in quei due giorni, poi rimangono in giro a far danni, questo non piace a tutti, possono anche farsi male visto che è pieno di attrezzi da lavoro. Devo cercare di fargli rispettare gli orari e le poche regole altrimenti salta tutto e mi trovo anche qualche nemico attorno. Alcuni mi guardano con diffidenza, come se volessi impormi nel loro centro con progetti non approvati da tutti in assemblea ma decisi alla buona da Daniela  e Francesca, inoltre mi sa che qui non sono tutti fratelli come da fuori può apparire, devo stare attenta a non dar noia, poveri bimbi spero di non doverli deludere.

Aprile

Oggi  in assemblea hanno litigato, sabato c’è stata una festa e sono andati sotto, hanno speso tanti soldi, che non sono rientrati.. Un fallimento… così, il gruppo di Daniela, che in genere organizza le feste, ha litigato con quello di Marco, che da quanto si dice ha provato a fare la festa solo per non farla organizzare a loro, secondo lui si sentono i gestori del bar e si comportano come imprenditori. Da quel po’ che ho visto non è vero, sono solo precisi in quello che fanno da sembrare fiscali, gli altri sono un po’ arruffoni e li ho visti uscire dal bar troppo ubriachi, anche queste sono spese. Hanno trovato anche il modo per farmi entrare nel discorso sulle cose che non vanno e il fatto che nessuno ha parlato della ludoteca fa si che il progetto non venga approvato,  al suo posto inserisono le pedane per bici e skate, cavolo che interesse per il prossimo….. Capisco che si sarebbe dovuto fare diversamente ma è partita bene ed i bambini dimostrano di averne capito le condizioni. Poverini saranno segregati nel campo rom, di nuovo, alcuni non vanno neanche a scuola e ci si voleva occupare anche di questo,  senza spazio non si fa nulla. Nel loro campo non si può entrare e poi non mi sentirei neanche troppo sicura, mi dispiace dirlo ma è così. Quando incontro qualche ragazzo dei loro fanno sempre battute poco carine, a partire del mio colore a finire al mio corpo oramai da donna. E’ andata così , proverò a portarli in spiaggia se il tempo lo consentirà.

Qualche giorno dopo

Federico ha riportato Gigio, ha una lunga barba e l’aspetto a boscaiolo, naturalmente non il cane. E’ affascinante, ha un aspetto rilassato e mi ha raccontato delle sue giornate trascorse fra i boschi, che iniziavano all’alba. E’ stato ospite di una ragazzo,  deciso di fare l’eremita, che vive sui monti senza luce ne riscaldamenti. Si è trovato bene a tal punto da volerci tornare fra qualche mese, stavo quasi per chiedergli di portarmi con lui, fortunatamente ho tenuto la bocca chiusa. Mi piace molto ma non mi fila per niente.

Ho provato a chiedere qualcosa a Daniela di Federico,  non sa nulla, non lo ha mai visto con ragazze, dice che è molto discreto e riservato, ha anche aggiunto che lo conosce da tempo e che spesso ci discute perché lui è puntiglioso. Fra due settimane torna Biagio e non ho ancora un alternativa . Daniela vive in casa con una sua amica, nell’appartamento di sua madre, l’altra paga l’affitto e lei vive con quei soldi.

Fa il primo anno di università ma non capisco quando trova il tempo per studiare visto che vive al centro sociale, da mattina a sera, occupandosi anche della segreteria che aprirà a breve. E’ in gamba fa un mucchio di cose interessanti e sembra sempre serena. Gli altri non li conosco e dopo la storia della ludoteca ho qualche sguardo contro, quando mi aggiro da sola, se ne guardano bene di dare questa soddisfazione a Daniela, se c’è lei fanno finta di nulla. Sembra che non condividono molto questi due gruppi, che insieme si occupano soprattutto di feste.

Ieri ci è stata una festa,  gli ho dato una mano al bar, ero nel turno con Federico e Matteo, sono stata bene anche se mi rodeva vedere le ragazze che gli facevano il filo, anche Matteo è corteggiato insomma la meno filata ero io. Fede sembra un ragazzo serio non ha dato molto retta alle avance, una lo ha baciato sulle labbra e prima che io svenissi mi sono accorta che era accompagnata dal suo ragazzo, saranno amici da molto tempo. Quanto Daniela e le altre ci hanno dato il cambio siamo usciti a prendere un po’ d’aria, Matteo ha fatto una c…a,  hanno capito dal mio atteggiamento che non ho mai fumato. Mi hanno tranquillizzata, dicendo che non è droga e che non sarebbe successo nulla, ho provato e non è cambiato molto, mi ha fatto solo ridere però capivo molto più che la sera della sbornia. Non comprendo perché la descrivono come pericolosa, mette solo il buon umore e non lascia strascichi tranne la voglia di mangiare tanti dolci, l’alcool è peggio, non ho chissà quali esperienze ma penso che sia meglio fumare che bere .Ti fa sentire pacifista, mi ha tolto la stanchezza e il nervosismo, per quelle oche che facevano le t…e, ha cancellato ogni brutto pensiero, mi sono sentita solo leggera e spensierata.

Cinque giorni dopo  

Federico è risparito, ha un motorino e ogni volta che parcheggia qualcuno uno salto fuori per vedere se è lui, non lo conosco ma vorrei per compagno un ragazzo così tranquillo ed educato, riservato e colto. Sa un mucchio di cose e sa usare ogni attrezzo, l’altro giorno lo guardavo mentre costruiva il bancone del bar era armonioso in ogni suo gesto, cavolo mi piace tanto.

Oramai non lo vedo da più di  una settimana ho saputo che fa Tai chi una disciplina orientale, sarà questo che gli fa avere quell’aria mistica che mi fa impazzire, voglio vederlo, voglio parlargli, e vorrei tante altre cose…..

Maggio

Dopodomani torna Biagio e Federico non si è più visto, stasera c’è una cena sociale spero venga anche lui.

Seconda settimana del mese, ho quattro giorni per trovare una nuova casa ma nessuno mi ha saputo consigliare in merito, in questi giorni sono arrivati dei ragazzi di Roma. Vivono in una grande occupazione in periferia. Fanno parte di un movimento per il diritto alla casa, mi hanno anche chiesto di andare con loro se non ho altre soluzioni . Nella loro occupazione ci sono molte etnie e tutti collaborano per creare una nuova comunità indipendente. Fanno mercatini di autoproduzione e coltivano i campi circostanti gli edifici.

Sono molto curiosa vorrei proprio vederlo questo posto e poi chissà magari anche Federico un giorno potrebbe essere interessato a vivere nel modo più naturale possibile immerso nella natura, in ogni caso non ho alternative e ci sta che non lo riveda più, non so neanche se ha la donna , non mi ha mai dimostrato interesse e meglio pensare a me stessa.

Ho deciso di trasferirmi a Roma, partiremo venerdì in macchina, ho fatto molte nuove amicizie ed esperienze e non voglio fermarmi ora, fra l’altro qui non c’è spazio per me, se avessi avuto una casa o il progetto ludoteca avrei avuto motivi per restare, così sono solo un ospite per alcuni indesiderata, meglio cambiare aria.

Giovedi

E’ passato Federico,  non so se ha saputo che sarei partita,  mi ha detto se ho voglia di fare un giro per vedere la città che conosco solo entro il perimetro del centro sociale, gli ho detto della decisione di partire cercando di fargli venir voglia di unirsi a noi. Non è un tipo facilmente trascinabile , comunque è stato un bel pomeriggio. Stasera andiamo a cena insieme, abbiamo fatto una scommessa e lui ha perso ora mi deve un panino e una birra. Nessuno dei due è interessato al calcio ma per battuta abbiamo scommesso sul risultato di una partita ed ho avuto la meglio, che buffo avrei inventato di tutto per uscire con lui e sta succedendo per una stronz…e il giorno prima di partire. Mi dispiace non aver avuto prima l’occasione di conoscerlo meglio, vuol dire che sarebbe dovuto andare così.

Il panino, la birra e la città in generale, sembrava tutto magico, invece ero semplicemente palpitante per la sua compagnia.

Anche lui ha deciso di dedicarsi all’autoproduzione, ma sa che senza soldi aprire bottega o scegliere di fare il contadino non è affatto semplice. Tutti loro che producono con materiale di riciclo, non possono neanche vendere, ogni tanto fanno qualche mercato, che gli consente di lavorare in base ad una legge che tutela le opere del proprio ingegno, senza P.I.. ma sono sempre più rari.

Non hanno un guadagno effettivo, lavorano tutto il giorno e poi non trovano neanche uno sbocco, ma continuano imperterriti credendo nell’autosufficienza e nell’artigianato

Del resto ci provano in tutti i modi a trasformare la loro passione in un lavoro, ma gli esiti sono disastrosi, come al solito se non hai i soldi non conti nulla. Mi ha raccontato che per due anni ha seguito il bando “per l’inserimento di giovani agricoltori”, andando personalmente a parlare in Regione, in Provincia, ma le conclusioni sempre uguali, devi avere il terreno, dovresti avere le basi, delle garanzie…ecc…

Allora mi domando, i fondi ed i finanziamenti finiscono sempre agli stessi? Ai figli dei proprietari terrieri o a gente che manovra per ottenere i finanziamenti e poi lascia i campi a morire come è successo per i girasoli?

Che controsenso, parlano di artigianato, del lavoro che manca e poi a ragazzi così capaci non danno fiducia e neanche possibilità, relegandoli in un ambiente, che non ha nulla di male, ma visto con diffidenza da molte famiglie.

La loro vita è basata sull’essenziale ed il riciclo, non seguono mode e i ragazzi che ne fanno parte vanno in giro vestiti con ciò che capita, magari riparato e ricreato, in un mondo in cui si mangia pubblicità e si definisce lo status in base a ciò che si ha e non per ciò che si è.

Una frase sul muro del centro lo spiega benissimo: “tu non sei i soldi che hai in banca”

Fanida, la ludoteca
L’importanza dei discorsi fatti, mi ha distolto dalla voglia di saltargli addosso, devo confessare di averci pensato…ma forse meglio così, prima perché non è da me, e poi perché ho appreso molte altre cose che prima ignoravo…

Quando mi ha riportato al furgone, ci siamo salutati con un bacino che ha sfiorato le labbra, eravamo tesissimi ed imbarazzati, troppo timidi tutti e due e quel bacio è il contatto più intimo che abbiamo avuto

Che strano sento ancora la sensazione sulle labbra..non posso definirla….Grazie per la serata indimenticabile e spero che tu riesca a realizzare i tuoi progetti, io oramai non è ho più…

Mi sento una mosca che vola e spia la vita degli altri rimandendo sullo sfondo….speriamo di non rimanere schiacciata…

 Il diario di Fanida ti aspetta per il prossimo appuntamento Martedì 15 Maggio


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :