Ho da poco scoperto un cibo meraviglioso per le sue virtù antiossidanti e sfizioso al palato: le fave di cacao.
Del cacao e delle sue virtù ho parlato spesso, ma nello specifico non mi era mai capitato di mangiare e cucinare le fave di cacao (ne ho fatto dei biscotti). Le ultime ricerche provenienti dagli Stati Uniti hanno confermato che il cacao e, in particolare, i semi di cacao, fanno benissimo e diminuiscono il rischio di malattie cardiovascolari per la massiccia presenza di flavanoli.
Per capire cosa sono i semi di cacao bisogna sapere che il frutto, cabossa, contiene tra i 25 e i 75 semi a forma di mandorla, disposti in 5 file e avvolti da una polpa mucillaginosa e dolciastra.
La raccolta dei frutti avviene due volte all’anno ed è eseguita manualmente con coltelli detti machetes; successivamente i frutti vengono aperti per estrarne i semi umidi, ossia le fave di cacao. Esse vengono quindi sottoposte ad una serie di operazioni:
- fermentazione: le fave di cacao stanno da 2 a 10 giorni a fermentare in vasche o fosse scavate nel terreno.
- essiccazione: i semi vengono essiccati al sole o in forno per ottenere un colore più vivo e un sapore meno astringente.
- torrefazione: le fave di cacao sono tostate a 120 – 140 °C per eliminare del tutto l’umidità e l’acidità, favorendo lo sviluppo delle componenti aromatiche.
Se le fave di cacao continuano ad essere lavorate forniscono sia la granella (semilavorato) che la polvere di cacao oltre che il burro di cacao, con il quale si fa la cioccolata.
Le fave di cacao possono essere utilizzate come spuntino spezzafame, un paio sono sufficienti per garantirci i loro benefici senza appesantirci.
Molto buona anche la cioccolata che si trova nei negozi di Commercio Equo e Solidale, in cui si trovano pezzi di fave di cacao scrocchianti!