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Fear(S) of the dark - il segno di Del Toro

Creato il 04 agosto 2014 da Amduscia
Fear(S) of the dark - il segno di Del Toro
Francia/Belgio. 2007.
Direttori –  Pierre di Sciullo, (1) Blutch, (2) Charles Burns, (3) Marie Caillou, (4) Lorenzo Mattotti & (5) Richard McGuire, Screenplay – Blutch, Charles Burns, Pierre di Sciullo, Jerry Kramsky, Richard McGuire Michel Pirus & Romain Slocombe, Produttori – Christophe Jankovic & Valerie Schermann, Musiche – Rene Aubry, Boris Gronemberger, Laurent Perez del Mar & George Van Dam, Direttore artistico – Etienne Robal. Produzione – Prima Lenea Productions/Le Partie/Def2shoot/Denis Feldman.
Guillermo del Toro è considerato uno degli enfant prodigè del cinema fantastico, e ci si chiede come potrebbe non esserlo dal momento che il suo personaggio è avvolto da una fitta rete di mistero tessuta dai media.
Si mormora che sia stato allevato da una nonna molto credente e dispotica, che fin da piccolo fosse affascinato dal surrealismo pittorico di Remedìos Varo e Leonora Carrington e abbia maturato un'insana passione verso scrittori dell'horror e del fantastico, solo per citarne alcuni: Arthur Machen, Lord Dunsany, Algernon Blackwood ed H.P.Lovecraft.
Altre leggende; si vociferava che avesse voluto detronizzare Peter Jackson dalla regia de "Lo Hobbit", poi si ritira ma il suo nome compare nella sceneggiatura. Vuole dirigere "Le Montagne della Follia" ispirate all'omonimo racconto lungo di Lovecraft, ma hollywood gli impone i suoi divi e lui non ci sta. Prima c'è, poi scompare ma il suo nome è dovunque.
 Non si possono non citare Cronos o Mimic come esempi del suo impegno cinematografico, titoli che affascinano immediatamente la critica per l'originalità delle idee e il rigore logico delle trame e dei personaggi.
Da uomo edotto quale è di letteratura gotica e pulp non riesce a non inserire nelle sue pellicole continui richiami agli autori e agli artisti che ha amato tanto in gioventù, particolari che ai lettori più accaniti non possono assolutamente sfuggire.
Fear(S) of the dark - il segno di Del Toro
Consacrato alla celebrità delle cronache con Hellboy, Il Labirinto del Fauno e La Spina del Diavolo che hanno riscosso ampio successo sia fra il pubblico che fra la critica,  la fama di Del Toro quale primus inter pares della cinematografia horror di qualità (alimentata da una non proprio velata vena di misantropia) pare in rapida ascesa.
Se Fear(S) of the Dark (2007), di produzione franco/belga non reca esplicitamente il marchio "Made in Del Toro", l'apporto del regista messicano a questo film di animazione è più che consistente, a cominciare dagli storyboard che rimandano alle storie degli autori preferiti dal regista.
Vediamolo , adesso, più da vicino.
Fear(S) of the dark - il segno di Del Toro
TRAMA
In Fear(S) of the Dark si intrecciano varie storie. Dalla classica ghost story che vede un giovane alle prese con una casa infestata da entità malefiche si spazia rapidamente all'assurdo, con un corto che rimanda ad atmosfere kafkiane, in cui una specie di insetto (simile alle fate) è capace di entrare nei corpi umani e controllarli a piacimento. Arthur Machen.
Non può mancare l'oriente con una ghost story di marca giapponese in cui una bambina dovrà vedersela con un feroce fantasma di samurai, decapitato qualche secolo prima nel cuore di un bosco popolato da creature soprannaturali, forse un richiamo più o meno diretto a Kwaidan di Lafcadio Hearn.
Fear(S) of the dark - il segno di Del Toro
Fear(S) of the dark - il segno di Del Toro
Gli stili artistici si sovrappongono a creare un mosaico di indubbia qualità, rigorosamente in bianco e nero, in cui i disegnatori giocano molto sia con le ombre che con linee marcate e ben definite, che si "gettano" sopra spazi bianchi e immacolati, a creare contrasti che impressionano l'occhio al primo impatto.
Fear(S) of the dark - il segno di Del Toro
Fear(S) of the dark - il segno di Del Toro
Fear(S) of the dark è un piccolo gioiellino di tecniche e trama che un appassionato di soprannaturale non può assolutamente perdersi.


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