Magazine Società

Felicità

Creato il 20 febbraio 2011 da Alesan
FelicitàSe nel 2011 sul terzo gradino del podio sanremese sale ancora Al Bano Car Risi c'è davvero qualcosa che non funziona. Santa pace, Al Bano! Quest'anno mi sono dilettato a seguire più del solito la grande manifestazione canora (che non vuol dire che ho seguito tutto) e mi sono trovato di fronte solo delle conferme. La più evidente è che possiamo tranquillamente sopprimere il festival, nessuno se ne avrà a male se questo è il livello della musica che ci dobbiamo portare in dote in eurovisione. Nemmeno nella puntata delle canzoni storiche, dedicata al 150° dell'Unità d'Italia, si è vista una impennata, tolti i soliti noti, infatti, Max Pezzali, che si è esibito in gara con l'ennesima cover di una propria canzone, si è presentato con "Mamma mia dammi cento lire" insieme alla triste Arisa. Il solito polpettone, la solita Oxa, la controfigura di Patty Pravo, un presentatore incapace, ospiti spesso inutili (Andy Garcia a che pro?) come le domande che gli vengono poste e due veline imbarazzate e imbarazzanti per lunghissimi tratti. Si salvano Luca e Paolo, divertenti, bravi, che riescono a tenere il ritmo più alto di una media decisamente piatta. E Roberto Benigni, che quando fa 'ste robe riesce a catalizzare l'attenzione anche se non deve far ridere come pensano in molti ed infatti ci rimangono male solo i detrattori che fingono di non capire. Bella la sua chiusura con l'inno ed il passaggio su Gramsci di Luca e Paolo subito dopo contro gli indifferenti, bello pensare all'orticaria di La Russa in quel momento.
Il paese in cui viviamo è in uno stato talmente comico che la gente riesce ormai a tirare fuori le battute istantanee su quello che accade, anche sul fatto che il presidente del consiglio venga mandato a processo; poche ore dopo Luca e Paolo chiudono una canzone con riferimento al 6 aprile. Il resto dovrebbe essere arte canora e spettacolo ma si trova davvero poco. Vince Roberto Vecchioni con una canzone alla... Roberto Vecchioni, che non passerà alla storia e che rimane perfettamente nel suo genere. Certo il suo nome sarà di più facile memoria che non un Marco Carta o un Valerio Scanu e lui ha di buono le luci a San Siro e il fatto di non aver mai partecipato ad Amici di Mario.La speranza è davvero che non si debba più ripetere un'esperienza così, invece sappiamo già che avremo il festival nel 2012, nel 2013, nel 2014... Maya permettendo, ovviamente. Basterebbe che la loro profezia riguardasse la Tatangelo e Carrisi e avremmo già fatto un bel passo avanti. Si potrebbe anche pensare di tornare alle origini, dove si cantava e basta e in una serata finiva tutto. La forza del business però spingerà ad allungare tutto e l'unica cosa positiva rimane sempre che la primavera è più vicina. Il resto ce lo saremo già dimenticati domattina, a parte Vecchioni e poco altro, forse, e certamente Max Pezzali; qualunque canzone ci faranno ascoltare per radio non saremo in grado di capire se è l'ultima, la prima o chissà... dalla dura legge del goal al secondo tempo non è cambiato nulla. E Max è stato l'unico a muoversi meno delle due veline sul palco.
La vera novità, al di fuori delle recensioni più serie ed utili che certamente troverete in giro è stata Twitter che in occasioni come queste sforna tutta la propria capacità. Notizie e commenti velocissimi, immediati, concisi, perfetti per capire davvero il sentimento nei confronti di Gianni "stiamo uniti" Morandi e del "suo" festival. Collegarsi a #sanremo ha regalato sorrisi e divertimento ed ha reso meno monotoni quei passaggi televisivi in cui mi soffermavo sull'Ariston. Altro che audience e share, il giudizio vero è lì, nei tweet di centinaia di italiani troppo veloci per essere seguiti a dovere che creano il vero sarcasmo, sul modello di Spinoza.it, la vera satira in diretta evolvendo il concetto della polemica che furono i "Dopo Festival". Lì c'è davvero tutto, non ti sorpende vedere tanti che conoscono il bravo Davide Van Des Froos o che riescono ad apprezzare un Vecchioni senza esserne fan. E che stroncano tutto ciò per cui non si fa altro che discutere per mesi prima che il Festival cominci: il ritorno di Al Bano, la Tatangelo in versione Spice Girl, il tango argentino, la statua della Canalis e i vestiti aztechi di Belen... se quelle cariatidi che decidono dei nostri palinsesti e delle nostre vite e della nostra politica sapessero cos'è il web, come funziona, forse il festival ligure sarebbe pieno di ospiti stranieri e cantanti interessanti, senza alcun voto taroccato e senza tante inutili tette che ballonzolano in giro quando mi basta andare su Primafila di Sky. E non ci sarebbe più nemmeno Al Bano.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :