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[Film] Moon

Creato il 11 novembre 2010 da Sekhemty

[Film] Moon[Film] Moon
Titolo Moon
Titolo originale Moon
Anno 2009
Paese Gran Bretagna
Durata 97′
Regia Duncan Jones
Sceneggiatura Duncan Jones, Nathan Parker
Musica Clint Mansell
Cast Sam Rockwell, Kevin Spacey, Dominique McElligott

Sam Bell è un dipendente della Lunar Industries, azienda che si occupa dell’estrazione dalla superficie lunare di Elio-3, un isotopo utilizzato per produrre energia pulita e virtualmente infinita mediante fusione nucleare. Sam è l’unico occupante della base lunare Sarang, dove è incaricato di supervisionare il lavoro dei macchinari di estrazione automatizzati e di inviare sulla Terra il prezioso elemento raffinato dalle rocce lunari.
I problemi iniziano quando, a due settimane dal suo rientro sulla Terra, dopo tre anni in cui la sua unica compagnia è quella del robot GERTY, inizia ad accusare qualche malessere e ad avere delle allucinazioni.
Una di queste gli causerà un incidente durante un’escursione per la manutenzione delle apparecchiature estrattive, fatto che innescherà una serie di eventi che lo porteranno ad affrontare una sconvolgente realtà e ad interrogarsi sul significato stesso dell’esistenza.

Sono venuto a sapere di questo film attraverso un forum che frequento (per i curiosi, si tratta di trekportal.it) ed in seguito mi è capitato di leggerne anche altrove, sempre sul web; tutti i commenti letti erano positivi, quindi mi sono deciso a procurarmi il DVD per poterlo finalmente vedere.
Immagino che la mia situazione sia stata comune a molti, visto che in Italia è stato pubblicizzato pochissimo; ed è un peccato, visto che si tratta di un film straordinario da numerosi punti di vista, e che a differenza di molte altre pellicole di fantascienza, questo è veramente di fantascienza.

Partendo da una situazione iniziale che potrebbe essere plausibile in un futuro prossimo (il tema dell’energia pulita è quanto mai attuale), Duncan Jones (autore anche del soggetto, e di cui Moon costituisce il primo lungometraggio) ha saputo creare una storia ricca di colpi di scena e di rivelazioni al contempo inquietanti e commoventi; come ogni storia di fantascienza che si rispetti, è incentrata non su enormi astronavi nè su mirabolanti avventure spaziali, ma sulle possibilità che il progresso scientifico schiude in campo tecnologico e sociale, nonchè a livello puramente umano, e a come l’uomo si rapporta ad esso.

Non riesco nemmeno ad elencare i punti che mi hanno colpito di questo film, forse l’entusiasmo post-visione è ancora troppo alto ma si tratta di una pellicola caratterizzata da una trama solida ed avvincente, da un’ambientazione affascinante e ricostruita alla perfezione, dall’ottima recitazione di Sam Rockwell, dai numerosi interrogativi sollevati, e, last but not least, ai numerosissimi omaggi ai grandi classici film di fantascienza del passato.

[Film] Moon

Parlando di Moon viene spesso citato un altro grande capolavoro di questo genere; parlo ovviamente di 2001: Odissea nello Spazio, a cui Jones si è pesantemente ispirato sia visivamente (gli interni bianchi e levigati hanno un enorme ed affascinante aspetto retrò, proprio della visione futuristica degli anni ’60 e ’70, e portano alla mente la Stazione Spaziale V e la Discovery) sia per le atmosfere che si respirano all’interno della base Sarang: la solitudine angosciosa e inquietante di Sam Bell è in qualche modo accomunabile a quella di David Bowman; GERTY 3000 sia nel nome che nel tono della voce ricorda molto da vicino HAL 9000, ma con una enorme differenza… che ovviamente non vi dico!
E in alcune inquadrature della Terra vista in lontananza, con la Luna allineata in primo piano, ci si aspetterebbe di veder comparire un misterioso monolito nero…
Ma si tratta di semplici omaggi, non di scopiazzature: impreziosiscono questo film senza farlo apparire uno scimmiottamento, e le citazioni sono non solo nei confronti del capolavoro kubrickiano ma all’intero modo di fare fantascienza del ’60/’70; altro film a cui è associato per le tematiche affrontate, in particolare gli interrogativi sull’esistenza, è Solaris di Tarkowsky (film che ancora non ho avuto modo di vedere, ma di cui conosco molto bene la storia per aver letto lo splendido romanzo da cui è tratto, l’omonimo Solaris di Lem); a me personalmente, alcuni dei concetti espressi hanno fatto venire alla mente anche alcune delle tematiche di Blade Runner.

Tutto questo per un film indipendente, ovvero non legato alle grandi case cinematografiche; ciò ha permesso a Jones di non essere vincolato da logiche ed esse legate e di avere mano libera per realizzare la sua idea. Anche per questo si tratta essenzialmente di uno one man show di Rockwell, essenzialmente l’unico attore del lungometraggio; l’omaggio ai film del passato lo si ritrova anche nell’uso di modellini per rappresentare l’ambiente lunare e i vari veicoli, in luogo dell’utilizzo massiccio degli effetti speciali in computer grafica che purtroppo nell’immaginario collettivo sono un sinonimo dei film di fantascienza.
Ma come dicevo sopra, la vera fantascienza non è quella fracassona e spettacolarizzata, bensì quella che è capace di porre interrogativi e di sollevare questioni di ampio respiro (solitamente, in maniera molto sottile, a fare la parte del protagonista è l’Umanità intera), al contempo meravigliando con luoghi e situazioni che hanno il fascino dell’ignoto e di ciò che è ancora a venire, e che potrebbe pure realizzarsi.
Moon è stato accolto positivamente sia dalla critica che dal pubblico, nonchè dalla comunità scientifica, che ha apprezzato le ipotesi sullo sfruttamento dell’Elio-3 e sulle tecnologie mostrate nel film.
Insomma pare abbastanza chiaro che consiglio Moon a tutti, sia agli appassionati di fantascienza, sia a chi questo genere non lo annovera tra i propri favoriti, perchè troverà comunque di che apprezzare; insomma, chi ancora non l’ha visto lo guardi assolutamente, chi l’ha già visto… beh, se lo riguardi!

Leggendo alcune interviste in rete ho appreso che Jones ha in progetto di realizzare un film ambientato nello stesso universo narrativo, in cui Rockwell dovrebbe apparire riprendendo il personaggio di Bell in un cammeo: al pari di Moon, sarebbe da realizzare attraverso la formula del film indipendente proprio per poter gestire tutto sotto la sua completa direzione, e considerando l’ottimo lavoro svolto con questa pellicola non c’è che da ben sperare; tanto più che l’ispirazione dovrebbe essere un altro caposaldo del genere, Blade Runner; per un regista agli esordi, non manca certo di ambizione, se riuscirà a mantenersi a questi livelli sarà sicuramente da tenere sotto stretta osservazione.

Dimenticavo: Duncan Jones è nientepopodimeno che il figlio di David Bowie: a quanto pare la creatività e la genialità in alcuni casi si trasmettono per via genetica.
Per Ziggy Stardust, 2001: Odissea nello Spazio era già stato fonte di ispirazione per Space Oddity, e fortunatamente per noi l’amore per questo classico e per la fantascienza sono passati anche al pargolo.

Concludo segnalando un’interessante intervista di Chiara Meattelli a Jones sul Secolo XIX ed un articolo sul suo blog, che fra l’altro vale sempre la pena visitare di tanto in tanto.


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