Tutta da ridere la parabola di Fini. Se è vero che il PDL e il Cavaliere non possono gioire, è anche vero che il traditore per eccellenza del centrodestra non può dire di aver realizzato il suo strambo proposito: proporsi come una nuova destra (dove?) in un’ottica di superamento del Popolo delle Libertà.
Di destra, nel FLI, in verità non ce n’è mai stata tanta. Futuro e Libertà è sempre stato un mix tra pseudoliberali, radicali e giustizialisti dell’ultima ora, dove i pochi nostalgici del MSI si sono sempre sentiti degli estranei in casa loro, più che altro legati all’ex delfino di Almirante da un affetto che aveva ben poca lucidità politica. Diversamente non si può spiegare come siano riusciti a stare all’interno di un movimento che predicava valori e idee diametralmente opposte al Movimento Sociale.
Fortunatamente credo che questo sentimento sia ormai scomparso. Proprio in questi giorni di elezioni, ho parlato con molti entusiasti “finiani” della prima ora, con coloro cioè che senza esitazione seguirono Fini nel suo personale predellino. A sentirli adesso, si nota solo delusione, rabbia e sgomento per un leader che ha tradito ogni aspettativa e che ha portato la destra a dividersi, contribuendo tra le altre cose, alla demolizione del Popolo delle Libertà, di cui oggi — con un altro tipo di ragionamento e altro profilo politico — Fini sarebbe stato il leader naturale.
E invece guardatelo. Patetico, con la sua manciata di voti, schiacciato tra il l’UDC di Casini e il grillini, non ha più un reale peso politico nel nostro paese. Il PDL è un cumulo di macerie, è vero, ma ha dietro Berlusconi, che seppure ormai sulla via del tramonto, possiede ancora risorse e forze per risollevarlo e lanciarlo verso nuovi orizzonti. In che modo e con quali prospettive, non ne ho idea, però è chiaro che non può esserci paragone tra la debacle annunciata del Popolo delle Libertà e l’aborto politico chiamato Futuro e Libertà.
Diverso tempo fa lo dissi, e ora non mi resta che ripeterlo. Fini è stato uno strumento in mano alla sinistra, ai poteri forti e persino a Casini, per scassinare la cassaforte politica berlusconiana. Non so fino a che punto egli si sia prestato coscientemente al gioco, ma è chiaro che è stato il grimaldello, il cavallo di troia che ha minato dalle fondamenta l’apparente granitico PDL, indebolendo l’intero centrodestra a favore della sinistra e oggi pure del populismo di Grillo.
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Potrei dispiacermi della fine ingloriosa di questo leader di terza categoria. Purtroppo non posso che riderne, soddisfatto. Egli ha tradito troppe aspettative, troppe persone, perché si possa riabilitarlo in un futuro prossimo. Di più, ormai Fini sta alla destra come Bersani sta a Forza Nuova. Praticamente tra l’uomo e le idee dal quale egli è arrivato c’è lo spazio siderale, migliaia e migliaia di anni luce di errori, presunzioni, arroganza e patetici voltagabbana. Ora che affondi in silenzio e lasci fare politica a chi le idee le ha ben chiare e soprattutto non tradisce il proprio elettorato di riferimento. Diversamente, si iscriva al Partito Democratico. È quello oggi il suo posto. Tra i comunisti che ha sempre combattuto…
di Martino © 2012 Il Jester
Inviato il 26 febbraio a 10:04
d'accordo ma quella è stata fondamentalmente una trovata del BERLUSCA per infierire contro fini, perchè se fini aveva fatto un favore al fretello della Tulliani, in confronto a quanto ha deturpato mister B. il nanetto dovrebbe andare ingalera senza passare nemmeno attraverso un palazzo di giustizia. io non sono d'accordo a eliminare una persona solo per una piccola compiacenza, nessuno è perfetto ma tutto va analizzato nella quantità.
Inviato il 26 febbraio a 09:43
Ale, i puri non hanno case a Montecarlo...
Inviato il 26 febbraio a 09:30
Si ok mi sta bene ma fini pero' va precisato che non voleva sottostare a berlusconi che rappresenta la corruzione all'ennesima potenza e lui era ancora un puro, avrebbe invece dovuto fotterlo con le sue stesse armi la finta cortesia e la finta amicizia e poi incularlo.