Magazine Cultura

Folgorata sulla strada di… Dubai

Creato il 03 febbraio 2012 da Tanogabo @Otello35282552

Credevo che nessuno potesse competere con gli americani, in megalomania, ma devo ricredermi.
Il motto di questa città è “stupire”, scioccare, incantare.
Nata dalle visioni di uno sceicco tanto pazzo quanto accorto, Dubai ha cambiato le ferree leggi del deserto.

Una città da “mille e una notte”, una città in continua crescita.
Una sfida per lo sceicco, Mohammed bin Rashid al Maktoum, ( bin, vuole dire figlio ) emiro di Dubai, impegnato ad attirare milioni di visitatori, attratti dall’ irresistibile fascino che la città esercita.

Folgorata sulla strada di… Dubai

Una delle tante residenze dello sceicco, la "beduina" sulle scale, è la sottoscritta!

Ora, in tutti gli altri  paesi musulmani, è vietato l’accesso per i non musulmani, nelle mosche, dall’11 settembre 2001. Una restrizione che ha comportato altresì, un inasprimento nei confronti degli occidentali.

A Dubai, invece, si respira un’aria nuova, si ha voglia di aprirsi non solo all’occidente, ma al mondo intero. Certo occorre, seguire le norme imposte dallo sceicco. Sono severamente vietate le bevande alcoliche, ma se si va in un ristorante, dove conta più il tuo conto in banca che le restrizioni dello sceicco, puoi ubriacarti alla grande e cantare a squarciagola “Faccetta nera”, nessuno avrà niente da ridire, ma se ti beccano ubriaco al volante, allora la tua carta di credito, non vale un soldo bucato, perché ti spediscono direttamente in prigione oppure, ti espellono a vita dalla città!
Sulla vetrata dei centri commerciali, c’e’ un nuovo cartello,  che invita le donne a non mostrare le ginocchia e a coprire per bene le spalle.

Una forte contraddizione, ma non tale, da impedire agli occidentali di viverci.

Io non ci riuscirei… e non per tali regole, ma perché Dubai, essendo una città nata dalle sabbie del deserto, non conosce le stagioni… tutto il verde che si vede nei giardini di ville e grattacieli e’ ottenuto grazie a continue irrigazioni… e pensare che l’acqua è un bene preziosissimo, ma giacché qui non si respira semplice aria ma denaro, non badano a spese.

Folgorata sulla strada di… Dubai

Interno di un ristorante

Qui non riuscirebbe a crescere, spontaneamente,  un filo d’erba… la sua vita avrebbe lo spazio di un respiro, prima di perire sotto il caldo soffocante. Ero convinta che nel deserto ci fossero forti escursioni termiche tra il giorno e la notte… qui’ a Dubai, la notte ha una temperatura di 30 gradi, ad ottobre, non oso immaginare ad agosto!

La cacofonia della città e dei numerosi cantieri edili, superano la chiamata alla preghiera del muezzin dai minareti… non ne ho sentito nemmeno una… anzi non ho visto neanche una moschea, tranne la nuovissima, voluta dallo sceicco. Si trovano tutte nella parte più vecchia e più antica della città… il Dio denaro non va molto d’accordo con Allah!

Il sole, l’unico e incontrastato padrone… spietato, fa sentire tutta la sua forza, e all’orizzonte, non è possibile individuare il profilo che separa, il deserto dal cielo. Non ho visto mai una nuvola, sembra che esse non esistano… l’azzurro del cielo e’ sempre uguale, piatto, senza sfumature, senza una benché minima variazione cromatica. Potrebbe essere mezzogiorno, come le quattro del pomeriggio… non ci si accorge del trascorrere del tempo, se non consultando l’orologio e poi, all’improvviso, il buio sorprende con una rapidità impressionante!

Folgorata sulla strada di… Dubai

Suk dell'oro nella città vecchia

Questi viaggi, mi arricchiscono molto, lasciano sempre tracce, stimolano la mia sete di conoscenza, galvanizzano il mio entusiasmo, mi offrono spunti per scrivere, per raccontare, per trasmettere le mie emozioni. Il mondo degli Emirati e’ molto affascinante… le loro tradizioni, sono le stesse di centinaia di anni fa… non dimentichiamo, che di fatto, erano beduini, sempre in movimento. Le tribù di appartenenza sono vive e molto presenti… non sono cambiati i codici che identificano una tribù dall’altra. Hanno parcheggiato nel deserto i cammelli, per viaggiare in Maserati, Bentley, Ferrari, Porche.  Sono altresì molto gelosi del proprio clan… infatti, per non perdere la loro identità, sposano sempre persone che fanno parte della loro stessa tribù, in una ossessiva protezione e conservazione, del sangue e della discendenza originale.

Folgorata sulla strada di… Dubai

Beduina del deserto che prepara frittelle da vendere ai turisti!

Quando li si incontra per strada, o nei centri commerciali, o al ristorante, si ha subito l’impressione della loro alterigia, della loro arroganza… nei loro immacolati abiti bianchi, (dishdasha)  perfettamente stirati, quasi inamidati, con il loro copricapo (gutra), portato come se fosse una corona, si muovono con una sicurezza irritante, seducendo le donne e guardando tutti gli altri, dall’alto in basso.

Le donne poi… queste apparizioni nere che sembrano scivolare, invece di camminare, trasmettono un senso di misterioso e inavvicinabile fascino. Alcune hanno tutto il volto coperto, altre, mostrano gli occhi, truccati in modo perfetto, con ciglia (finte) lunghissime, lo sguardo languido e carico di promesse. Del resto e’ l’unica parte che mostrano agli uomini, quella che li fa scappare o avvicinare, innamorare o irritare… per questo, si ha l’impressione che siano grandissimi… come la luce delle lucciole, che attira, pur essendo di piccole dimensioni.
Io le trovo estremamente affascinanti, circondate da un alone di magia antica e irraggiungibile… sempre invisibili, sempre presenti, per compiacere i gusti e i desideri dei loro uomini.

Le caratteristiche fisiche degli emirati (nome dei locali) sono molto interessanti. Gli uomini sono alti, mori, con capelli nerissimi, occhi languidi (infatti non e’ raro vedere gli uomini con gli occhi contornati dal Kajal, che danno allo sguardo una bellezza ricercata e voluta… prestanti, atletici… ricchi… molto ricchi.

Insomma, l’uomo perfetto che ogni donna del posto cerca di accalappiare… per poi pentirsene amaramente, in seguito.

Anche qui è viva la regola tra le donne… cercare sempre la persona giusta… quella comprensiva, tenera, dolce, attenta, premurosa… e poi, immancabilmente, si finisce per essere attratte, da colui che fa vibrare ogni singola fibra del nostro essere, che ha modi bruschi, burberi, che incanta con lo sguardo, che cattura ogni nostro singolo pensiero, che ci maltratta… e che, immancabilmente, ci spezzerà il cuore!

Una legge universale che non ha confini, non ha identità, che appartiene a tutte le donne del mondo, siano esse colte o ignoranti, ricche o povere, belle o brutte!

Una legge che prevede, in partenza, lacrime a fiumi, istinti omicidi, gioie tanto grandi quanto pericolose,   e, soprattutto, tante laceranti illusioni e delusioni!

Le strade di Dubai sono linde, asettiche, contornate da siepi inzuppate d’acqua e  lampioni che potrebbero illuminare stadi.  Nei cantieri edili, le gru sembrano improbabili alberi di Natale, che la sera si illuminano di centinaia di luci, senza contare che ogni grattacielo ha nella parte più alta, una serie di luci rosse intermittenti, per evitare spiacevoli collisioni con piccoli aerei.

Le strade di sera, sembrano stranamente vuote, non un passante, nemmeno un cane… anche perché sono animali non amati dagli emirati… sporcano, abbaiano, hanno troppi peli… potrebbero fare i loro bisogni sulle loro preziosissime palme vanificando tutti i loro sforzi, per tenerle vive, verdi, lussureggianti.
No! A Dubai, non incontrerete cani che passeggiano con i loro padroni, l’unico che ho incontrato, è stato in un ascensore. Il suo padroncino, un ragazzo occidentale, se lo teneva in braccio, quasi a proteggerlo dallo sguardo dei locali,  e noi lo salutammo con un ampio sorriso, per trasmettergli la nostra solidarietà. Tutti, compresi gli occidentali che ci vivono per motivi di lavoro, si ritrovano, di sera, nei numerosi centri commerciali, dove ci sono centinaia di negozi, oltre a ristoranti e luoghi dove poter fumare la shisha, una sorta di tabacco, mischiato ad erbe aromatiche.

Ci sono andata in uno di questi locali la sera del mio arrivo. Tavoli, sapientemente apparecchiati, lampade decorate in maniera splendida, emanavano una luce discreta e quasi profumata, camerieri in perfetta tenuta, che sembravano usciti da una rivista di moda, una musica araba, dolce e sensuale.  Leggeri sussurri provenivano dai tavoli dove erano seduti gli emirati con le loro donne, velate con l’abeyya, classico vestito nero, con gli occhi maliziosi, le labbra rosse, e un mezzo chilo di rimmel sulle ciglia. Diverse fontane, sparse per tutto il giardino, facevano sentire la loro voce, discreta, cristallina. Se chiudevi gli occhi, avevi l’impressione di trovarti in un harem, i cui suoni, tutti sottotono, si mischiavano sapientemente con profumi sensuali e fortemente aromatici. Gli emirati, possono sposare tre donne, per cui non è raro, vedere un tavolo con tre donne e un solo uomo, assiso come un re e idolatrato come un Dio.

Chissà perché questa legge non vale per le donne.

Sposare tre uomini… uno dolce e premuroso, un’altro bello e prestante, e per finire, non può mancare quello con uno spiccato senso dell’umorismo.

Che spasso!

Aster


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :