Foodini, la stampante 3d per il cibo.
gen 11 • Ingredienti • 40 Views • Nessun commento
Vivo senza planetaria e anche senza Bimby, e le mie ragioni le ho spiegate qui. Eppure questi 900 euro per Foodini sarei quasi quasi disposta a spenderli.
Foodini è la stampante 3d applicata al cibo e realizzata da una start up tecnologica di Barcellona con un nome che è tutto un programma: Natural Machines. In italia arriverà probabilmente a primavera di quest’anno. I produttori garantiscono una diffusione capillare, perché la stampante può essere usata in famiglia, come dicono loro, per fare i tortini alle verdure a forma di dinosauro da far mangiare a vostro figlio.
Cosa fa Foodini?
Stampa il cibo in 3d nella forma che più desiderate, partendo da una cartuccia che contiene un solo alimento per volta. Ad esempio se volete fare un hamburger prima stampate i due pezzi di pane, poi stampate la fetta di formaggio, poi stampate la bistecca. Poi cuocete queste tre cose con i vostri utensili da cucina (Foodini non cuoce) e montate il tutto.
Io ho la netta impressione che Foodini non velocizzi per nulla lo stare in cucina, che è quello che normalmente si chiede ad un utensile. Però sarà possibile fare qualcosa di mai realizzato prima, ed è questo che mi piace.
Le cartucce di Foodini
Questo secondo me resta il grande dilemma, per ora si dice che le cartucce saranno vendute nella grande distribuzione: cioè vai a fare la spesa alla Coop e compri la cartuccia con l’impasto del pane, quella con il formaggio, quella con la carne, quella con la torta, ecc, ecc.
Ovviamente i produttori dicono che nelle cartucce ci sono ingredienti al 100% naturali, ma su questo attenderei prove certe. Difficilmente un impasto lievitato si conserva fuori dal frigo per i tempi necessari alla grande distribuzione.
Invece, una cosa interessante, sarebbe che le cartucce fossero vuote, e che si potessero riempire con impasti fatti in casa. Vedremo, io, quasi quasi, me la compro.
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