“Frankenstein di Mary Shelley”- regia di Kenneth Branagh

Dimenticatevi tutto. Frankenstein di Mary Shelley è un film drammatico. Sussulti disseminati e scontati in compagnia di un Robert De Niro addobbato a mostro non bastano per farne un capostipite dell’horror. La formula è quella di seguire fedelmente (come da titolo) il fortunato romanzo, lasciandoci immergere in un’atmosfera da incubo con algidi palazzi regali e la peste che imputridisce le strade. Magicamente ci si affeziona ai protagonisti (Kenneth Branagh e Helena Bonham Carter), straordinari nella loro bravura, che ci lasciano trasportare dai loro drammi. Ciononostante manca sempre qualcosa. La Shelley si sarebbe scagliata contro questa sceneggiatura che, pur non apportando cambiamenti alla trama suo libro, non riesce a terrorizzare, né a far vacillare ogni sicurezza.

Il Frankenstein del titolo è il cognome di un dottore svizzero, un moderno Prometeo, che, desideroso di creare la vita per vincere la morte, assembla pezzi di cadaveri umani per creare un superuomo. Ma, come è ovvio che sia, il risultato non dà gli esiti sperati, dal momento che la creatura, derisa e allontanata da tutti, medita vendetta contro il suo stesso creatore, per avergli dato una vita tanto orribile.

Branagh, dopo aver già girato Enrico V e Molto rumore per nulla di Shakespeare, riprova a rileggere un classico: il risultato è un film tronfio, elitario e dall’andamento declinante, che inquieta senza traumatizzare, ricordando le più suggestive tragedie greche.

Se si prova a cercare su Google un film su Frankenstein, il primo risultato sarà sempre il film in bianco e nero di Whale del 1931, un capolavoro imbattuto che, benché schiaffeggiasse l’autrice del libro sconvolgendolo, riusciva con quei profondi silenzi a terrificare i più temerari.

Marcello Cuomo

TITOLO : Frankenstein di Mary Shelley

REGIA: Kenneth Branagh

ANNO: 1994

SOGGETTO: “Frankenstein”, di M. Shelley

SCENEGGIATURA: Frank Darabont, Steph Lady