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Fritole Veneziane

Da Lauradv @antroalchimista
Fritole Veneziane
In questi giorni mi rendo conto di essere monotematica ma… come potevano mancare le pluriblasonate “fritole” veneziane di cui racconto qui? La ricetta è quella della mamma, veneziana doc, di una compagna di università. Ricetta che ho conservato gelosamente, scritta su un quadernino “vintage” in bella scrittura (ai tempi i pc erano cosa ancora abbastanza semisconosciuta!) che lascerò in eredità a Junio.
Curiosità: sapete perché a Carnevale ci si maschera? Due sono le teorie. La prima affonda le radici nelle popolazioni arcaiche. Nel periodo carnevalesco regna il caos, la porta del regno dei morti è aperta come simbolo di passaggio tra l’inverno (morte) e la primavera (rinascita e dunque nuovi raccolti). I morti ritornano sulla terra e la leggenda racconta che prendono in prestito i corpi dei vivi che fungono da maschere. Maschere intese come oggetti simbolici e magici: uniscono il corpo di un vivo all’anima di un morto. La seconda teoria ha invece origine dalla tradizione pagana secondo la quale nel periodo dei “saturnali” si sovvertiva l’ordine gerarchico impostato dalla società. Il travestimento assume una valenza sociale, così il povero si trasformava in ricco e viceversa. Questo permetteva di nascondere la propria vera identità e di godere dei piaceri del corpo e del cibo senza venire riconosciuti e sconvolgere l’ordine naturale delle cose per rendere propizio il nuovo ciclo di rinascita (la primavera) della natura.
Fritole Veneziane
Ingredienti
250 g di farina 00
15 g di lievito di birra fresco
125 ml di latte tiepido
20 gr burro fuso freddo
2 uova
80 g di zucchero semolato
20 ml di grappa
Scorza grattugiata di mezzo limone
Mezzo bicchiere vino bianco secco
40 g di uvetta sultanina
30 g di pinoli
olio di arachidi per friggere
Zucchero semolato per decorare
Preparazioni
Mettere a mollo l’uvetta e i pinoli nel vino bianco secco. Sciogliere il lievito di birra nel latte tiepido. In una ciotola versare la farina, aggiungere il latte con il lievito, il burro, le uova, lo zucchero, la grappa, la scorza grattugiata di limone e impastare per bene il tutto sino ad ottenere un impasto liscio e omogeneo. Coprire la ciotola con della pellicola e lasciare lievitare per 3 ore in luogo tiepido. Aggiungere all’impasto l’uvetta e i pinoli ben scolati. Portare la friggitrice a 180°, prelevare piccole porzioni di impasto con un cucchiaino e lasciarle cadere nella friggitrice. Quando saranno gonfie e dorate scolarle su carta paglia e cospargerle con abbondante zucchero semolato. Servire tiepide.
Abbinamento Consigliato: le frittelle sottolineano delle giornate di festa, pertanto ci vuole un vino altrettanto festoso in grado altresì di pulire la bocca dall’untuosità del fritto. Oggi rimaniamo in veneto, con un moscato giallo e con delle bollicine vivaci e briose tipiche del Colli Euganei Fior d’Arancio Spumante Dolce. Un vino dal bel colore giallo paglierino con qualche sfumatura tra il verdolino e il dorato, dal perlage fine e dagli intensi sentori, tipici dell’uva moscato, che ricordano la pesca a polpa gialla ben matura, l’albicocca, il geranio e sfumature citrine e agrumate di fiori d’arancio. Al palato risulta dolce, fresco, morbido, ben equilibrato, persistente e con piacevoli bollicine vellutate.
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