Centrale nucleare
Una preoccupante ricerca dell’Università americana di Stanford è stata pubblicata sulla rivista “Energy and Environmental Science“. In base ai dati raccolti, i ricercatori affermano che le radiazione nucleari che si sono sprigionate dal disastro nucleare di Fukushima potrebbero uccidere fino a 1.300 persone nel mondo e causare fino a 2.500 casi di cancro. Il paese più colpito sarà, ovviamente, il Giappone. Mentre negli altri paesi asiatici o americani, le conseguenze si faranno sentire in minima parte. Negli Stati Uniti, ad esempio, secondo le previsioni degli studiosi potrebbero verificarsi “dai 0 a 12 decessi e da 0 a 30 casi di patologie oncologiche“. I ricercatori hanno preso in considerazione “l’impatto della catastrofe nucleare sulla salute globale“, come hanno dichiarato: “Dalle stime emergono numeri di grande incertezza, ma si evidenzia come le precedenti affermazioni che negavano eventuali rischi per la salute non dicono il vero“. Secondo i dati raccolti “la maggior parte del materiale radioattivo fuoriuscito dalla centrale è finito nell’oceano Pacifico e solo il 19% si è infiltrato nel terreno“. E questo ha ridotto notevolmente le conseguenze sulla popolazione. Per effettuare lo studio, i ricercatori hanno utilizzato “un modello atmosferico in 3D“, che permette di “prevedere come si disperdono le polveri radioattive trasportate dalle correnti atmosferiche“. (Fonte: Adnkronos)