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Fuori i mafiosi dalle carceri, dentro gli internauti che offendono Napolitano.

Creato il 12 maggio 2012 da Malpaese @IlMalpaese
 La Procura di Nocera Inferiore apre un fascicolo contro ignoti per “offesa all’onore e al prestigio del Presidente della Repubblica italiana”. In sostanza, la Polizia postale controllerà siti, blog e social network per scovare dei commenti offensivi sul Capo dello Stato, punendo gli autori dei commenti ma anche amministratori di siti, blog, pagine Facebook e via dicendo.  Si tratta di un reato penale (si va in carcere da un minimo di uno fino a cinque anni) e se davvero dovessero punire tutti coloro che hanno detto una parolina di troppo a Napolitano dovrebbero costruire un migliaio di nuove carceri, oppure dovrebbero mettere a piede libero mafiosi e criminali vari per far posto a quei cattivoni che offendono il Presidente su Facebook.  Personalmente mi guardo bene dall’offendere il Capo dello Stato, non solo perchè si commette un reato ma soprattutto perchè non è nel mio stile offendere chicchessia.  Come amministratore di siti e pagine Facebook   potrei pero’ finire dentro perchè è francamente impossibile moderare qualche milione di commenti pubblicati sui media da me gestiti, qualcosa scappa sempre.  Qualsiasi legge va rispettata, ma permettetemi di dire che questo reato dovrebbe essere eliminato e il Capo dello Stato, se si sente offeso dovrebbe, come ogni normale cittadino che si sente diffamato, denunciare personalmente l’offensore per diffamazione. Invece no: le offese possono riguardare la persona del Presidente della Repubblica sia nell’esercizio o a causa delle sue funzioni, sia nella sua individualità privata, anche in relazione a fatti anteriori all’attribuzione della carica.  Per la consumazione del reato in esame non è richiesto che l’offesa diretta al Presidente della Repubblica avvenga col mezzo della stampa, essendo sufficiente la semplice comunicazione dell’offesa ad un terzo con qualsiasi mezzo. È stata, perciò, ritenuta sufficiente ad integrare gli estremi del reato in esame l’offesa contenuta in una lettera pubblicata su un quotidiano dopo che la stessa era stata recapitata al direttore del giornale che in quel momento si trovava in una città diversa da quella di pubblicazione del giornale medesimo. Insomma, una legge dichiaratamente ad personam e  per come è scritta sembra che tutto sia offesa e che nulla si possa dire al Capo dello Stato nè nell’esercizio delle sue funzioni nè come privato cittadino.  Per Giustizia, introduciamo il reato di ”offesa all’onore e al prestigio dei Cittadini italiani.”    Qualsiasi rappresentamente del Popolo (in primis il Capo dello Stato) puo’ essere processato, se offende l’onore e il prestigio dei cittadini italiani . Io mi sono sentito molto offeso quando Napolitano firmo’ leggi palesemente incostituzionali (quelle ad personam) pur avendo il potere di rimandarle alle Camere, quando mise uno della Trirateral al governo non concedendo ai cittadini la possibilità di scegliere e quando per difendere l’attuale classe politica ha ironizzato su una forza politica regolarmente e democraticamente votata dai cittadini.  Un tale Berlusconi, per dire, ci ha diffamati in tutto il Mondo  Ora,  liberate i mafiosi e arrestateci tutti.   Fuori i mafiosi dalle carceri, dentro gli internauti che offendono Napolitano.

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