Il giudizio di Marco GoiSummary:
Fury è il film destinato a diventare il nuovo must-see per tutti gli appassionati del genere bellico. La pellicola con protagonisti il divo Brad Pitt e il giovane Logan Lerman si va a infilare all’interno del filone dei war movies con rispetto per la tradizione e allo stesso tempo proponendo uno sguardo nuovo, più realistico, più duro, più nudo e crudo rispetto al solito. Merito del lavoro fatto dal regista David Ayer, che dopo l’interessante End of Watch – Tolleranza zero, si conferma autore sempre più maturo e da tenere d’occhio, così come di una vicenda che cresce a livello emotivo man mano che viaggiamo insieme ai protagonisti all’interno del carro armato chiamato proprio Fury. Per quanto riguarda la colonna sonora, non va purtroppo inserita tra le note più positive della pellicola. Non che non faccia il suo sporco dovere, per carità, però è un po’ troppo prevedibile e segue le coordinate delle solite pellicole belliche, laddove invece il film di David Ayer, dopo una partenza all’interno dei canoni del genere, cerca poi di schivare i soliti stereotipi in una maniera piuttosto personale.
L’ascolto della colonna sonora di Fury è da consigliare allora solo ai più appassionati di soundtrack epiche, visto che non si segnala come un ascolto dei più fruibili all’infuori del film. Il lavoro realizzato dal compositore inglese Steven Price, autore di tutte le musiche originali dello score di Fury, non è comunque da buttare se preso esclusivamente all’interno del contesto filmico, dove riesce a creare un’atmosfera abbastanza tesa. Peccato che i brani non si segnalino per una particolare originalità, nonostante l’utilizzo di alcuni effetti elettronici, potenzialmente intriganti ma tenuti purtroppo molto sotto traccia. Le sonorità orchestrali, accompagnate da un ampio assortimento di marce e cori, appaiono poi in diversi pezzi troppo pompose ed esagerate. Va bene l’epicità, ma così la soundtrack rischia solo di appesantire la visione della pellicola in una maniera eccessiva.
Era allora lecito attendersi qualcosa in più dall’autore delle interessanti colonne sonore dei divertente Attack the Block – Invasione aliena e La fine del mondo e da quella sopravvalutata di Gravity, premiata addirittura con un generoso Oscar. Un award così importante arrivato probabilmente troppo presto, per un compositore che con Fury conferma di avere ancora parecchio da dimostrare.
di Marco Goi per Oggialcinema.net