Una giornata, su La 7 interamente dedicata a un italiano speciale: Galileo Galilei. Si inizia il pomeriggio con Atlantide scienza per finire con Marco Paolini che torna in tv con ”ITIS Galileo” …narrazione sul valore della ricerca.
Atlantide presenta un documentario che ha come protagonista la vita e le scoperte di Galileo Galilei. Padre della scienza moderna, è il gigantesco pensatore grazie al quale si diffuse un nuovo modo di fare scienza, fondato su un metodo solido non più basato sull’osservazione diretta della natura, bensì sull’utilizzazione degli strumenti scientifici. Se Copernico nel 1543 cambia il modo di vedere la terra affermando la teoria del moto planetario, nel 1517 Martin Lutero inizia un’altra rivoluzione religiosa e culturale, ed è in questo ambito storico che Galileo vive, si confronta e combatte per far accettare le sue teorie anche contro la Chiesa cattolica che lo considera un eretico.
Ma cosa divideva i cattolici da Galileo? E quale ruolo aveva avuto un uomo come Galileo?
Lo scontro con il braccio duro della Chiesa rappresentò il culmine di una vita. Suddito di Cosimo I° de Medici, sviluppa una passione per la meccanica cominciando a costruire macchine sempre più sofisticate, approfondendo la matematica e compiendo osservazioni di fisica. Ottiene la cattedra di matematica all’Università di Pisa, si interessa al movimento dei corpi in caduta e scrive il “De Motu”. Viene chiamato a Padova dove l’Università gli offre una prestigiosa cattedra di matematica, geometria e astronomia. È in questo periodo che comincia ad orientarsi verso la teoria copernicana del moto planetario, avvalorata dalle osservazioni effettuate con un nuovo strumento costruito in Olanda: il telescopio che egli modificherà migliorandolo notevolmente, divenendo l’iniziatore delle scienze moderne basate sulla sperimentazione e non su dogmi.
Ma mettere in discussione l’immagine dominante del sistema aristotelico che risponde al senso comune e al vecchio testamento è estremamente pericoloso e dubitare dell’eliocentrismo si rivelerà fatale per Galileo Galilei. È un giovane brillante, ambizioso, con una lingua tagliente. È un pensatore libero e scomodo. Curioso, invidiato dai colleghi laici e temuto dai cattolici. Non ha paura e vuole conoscere . È lui che punta il nuovo strumento verso il cielo e getta le premesse per il suo successo e per un nuovo scontro con l’inquisizione. Celebri i suoi esperimenti sulla velocità della caduta dei corpi e sull’oscillazione atti a dimostrare la fallibilità di Aristotele. Lo studio di queste discipline veniva condotto sulla base di poche ed incerte esperienze, interpretate mediante principi metafisici o logici, o alla luce delle Sacre Scritture o delle teorie aristoteliche.I labili confini tra astrologia e astronomia si dimostrano un terreno di ricerche molto pericoloso perché lo studio delle scienze risentiva ancora di gravi pregiudizi. Il metodo proposto da Galilei, è in realtà induttivo-deduttivo, solo se l’esperienza conferma totalmente le ipotesi, allora la legge, per altro già formulata, è considerata valida e, con essa, tutte le conseguenze logiche.
La teoria copernicana venne proclamata eresia e anche le posizioni di Galileo vennero attaccate : sostenere l’ eliocentrismo significava indubbiamente mettere in discussione la veridicità delle Scritture ; Galileo viene attaccato pubblicamente dal cardinale Bellarmino, lo stesso che aveva processato Giordano Bruno condannandolo al rogo, colui che credeva nella fede cieca della Chiesa. Il processo a Galilei assume un significato emblematico e viene interpretato come la lotta del libero pensiero contro ogni costrizione esterna. Da una parte ci fu Galilei con la sua razionalità, i dati inconfutabili dell’esperienza, l’evidenza scientifica e dall’altra irrazionalità, il rifiuto dell’esperienza, l’ottusità bigotta.Vinse la seconda e con lo spettro della tortura Galileo fu costretto a rinnengare ogni sua convinzione. Le contestazioni, data la natura del tribunale erano di carattere religioso non scientifico. La teoria eliocentrica appariva molto meno conciliabile con la tradizione cristiana della centralità dell’uomo e della Divina Incarnazione.Deve ammettere di aver sbagliato e peccato di vanità. In ginocchio difronte alla Bibbia si vuole che rinneghi le sue idee dichiarandoli errori. Davanti agli inquisitori che gli rimproverano di non essersi attenuto all’ingiunzione del cardinale Ballarmino nel 1616 viene pronunciata la severa abiura il 22 giugno 1633. L’anziano scienziato è sconfitto, malato, umiliato, viene condannato agli arresti domiciliari. La cecità e la morte porranno fine alla sua esistenza terrena. Solo nel 1992 la Chiesa lo ha finalmente riabilitato, con la cancellazione definitiva della condanna inflitta al grande scienziato.
Ora siamo liberi di ritenerlo il fondatore della scienza moderna e in fondo questa è la sua più grande conquista e per questo sarà sempre ricordato.