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Game over…

Creato il 10 maggio 2013 da Angelonizza @NizzaAngelo
Dal finale del film di Nanni Moretti

Dal finale del film di Nanni Moretti

Il ritornello che va per la maggiore dentro i partiti e sui media è che la giustizia eliminerà il Caimano. Sarà una o più d’una sentenza passata in giudicato a decretare la fine dei giochi per il protagonista del romanzo italiano dell’ultimo ventennio. Perderà a causa delle «Mani dei pm sul parlamento». Il virgolettato è sì il titolo di prima pagina del Giornale di oggi, ma compendia un esprit che pervade il detto e anche il non detto di coloro che si dicono avversari del Cav. Game over? È davvero da ipocriti ritenere di averlo battuto perché un tribunale, in coerenza con l’argomentazione accusatoria, lo interdice dai pubblici uffici. Questa non è politica. Negli ultimi vent’anni abbiamo fallito tutti. Hanno fallito tutti quelli che avrebbero voluto vincere e che non sono stati capaci di emanciparsi dalle logiche padronali e neoliberiste del leader e anzi ne sono rimasti accoppati, sfornando una versione edulcorata delle medesime logiche, spacciandole per riformiste. Il risultato finale è quest’obbrobrio delle larghe intese, per la verità non nuovo, viste già le formazioni parlamentari in appoggio al governo Monti. Un tracollo politico in piena regola. Quando sulla scena dell’agorà non si è in grado di proporre argomenti alternativi e al passo coi tempi, che dimostrino l’insensatezza di un certo ordine del discorso e che, peggio, finiscono con l’adeguarsi ai linguaggi dominanti tentando al massimo di affinarli, allora è game over per questi qua non per quello là. Anziché celebrare le condanne del Cavaliere, sarebbe meglio darsi all’epistemologia della sconfitta, per essere stati sempre incapaci di elaborare un pensiero differente. Qualcosa di diverso, tuttavia, oggi c’è: si chiama teoria politico-giuridica dei beni comuni, quella che il Pd ha snobbato facendo spallucce alla candidatura di Rodotà al Quirinale e che, per vie extraparlamentari, prosegue il suo percorso rappresentando la chance oltre l’austherity e il liberismo. Domani Rodotà sarà a Roma ospite di un Vendola intento a ricostruire i cocci della sinistra à la gauche dei democrat. Nel frattempo, sempre domani e sempre nella capitale, il Pd sarà in assemblea, impegnato nell’ennesima seduta di auto-psicanalisi alla ricerca del sé. Berlusconi, invece, andrà in piazza a Brescia a protestare contro i giudici. Agenda di un sabato qualunque.



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