Rai3, Fuori Tg si occupa del nostro fabbisogno di gas che ammonta a 85 miliardi di metri cubi all’anno, quasi interamente importati dall’estero. Per buona parte, insomma, dipendiamo dai gasdotti la cui attività può essere condizionata da fattori imprevedibili. L’alternativa è rappresentata dai rigassificatori ( impianto che permette di trasformare il metano liquido in metano gassoso. Il gas viene fornito al riclassificatore mediante navi cisterna (metaniere). Una volta trasformato allo stato gassoso il metano viene immesso nelle condutture della rete di distribuzione) che permetterebbero anche l’acquisto al minuto di combustibile a condizioni più vantaggiose. Al momento, in Italia, ne funzionano soltanto due, uno a Rovigo e l’altro a Panigallia, degli altri dodici progettati, vedranno, forse, la luce nei prossimi anni tra costi elevati e polemiche sorte con i comittai ambientalisti locali che hanno rallentato di molto i progetti a causa dell’impatto sul paesaggio e sulla pericolosità dell’impianto stesso ( i serbatoi di contenimento del gas liquefatto hanno un’altezza di un grattacielo di 17 piani, il metano è altamente infiammabile e in più si possono verificare rischi di collisioni fra navi metaniere e sottomarini a propulsione nucleare).
L’Italia non è nuova a situazioni del genere. In caso di emergenza si risolve, d’abitudine, aumentando i costi della bolletta energetica o rimettendo i funzione le inquinanti centrali ad olio. Dunque Fuori Tg, la rubrica di approfondimento quotidinao del TG di Rai3, si addentra in un tema che tocca i portafogli degli italiani, il progresso e le coscienze
![Gas: bolletta che scotta! gas](http://m2.paperblog.com/i/159/1592500/gas-bolletta-che-scotta-L-H0Ns5j.jpeg)
Prima delle spiegazioni la semplice domanda che scatta fulminea nelle menti degli spettatori e che per lo Stato i carburanti fossili rappresentino la gallina dalle uova d’oro, staremo a vedere cosa si inventeranno quando si riuscirà a sfruttare le bioenergie…nel frattempo continueremo a pagare gli aumenti che negli ultimi due anni sono lievitati del 23.7%, ovvero quattro volte in più dell’inflazione. Eppure i consumi calano e il prezzo del gas sui mercati è in discesa.
Dove si annida l’arcano?
Il rialzo dei prezzi dei prodotti petroliferi che sono quelli che determinano le variabilità del prezzo della materia prima che viene scaricata in bolletta è strettamente collegato ai contratti a lungo periodo che i colossi italiani, come Eni, fanno per acquistare gas dal NordAfrica. Vuol dire che il gas prenotato per i prossimi dieci anni va pagato comunque, anche se non viene usato tutto. Così le aziende spendono molto di più rispetto ai costi attuali del mercato libero e questi costi li paghiamo noi in bolletta. In futuro la legge potrebbe cambiare questo vincolo, come eredità della crisi economica, c’é da scommettere che i nuovi contratti avranno clausole “take or pay” meno stringenti, oltre che revisione più frequente dei prezzi, ma si dovrebbe cambiare meccanismo. Nel frattempo, la sempre maggiore consapevolezza riguardo alla progressiva maggiore autonomia dei prezzi regionali del gas rispetto a quello globale del greggio porterà probabilmente a diminuire l’indicizzazione con questa fonte.
![Gas: bolletta che scotta! 4fe2e57b](http://m2.paperblog.com/i/159/1592500/gas-bolletta-che-scotta-L-DoYQFd.jpeg)
Si potrebbero ridurre ?
Carlo Scarpa :” Purtropo lo Stato ha sempre usato la benzina e il gas come delle fonti di reddito inesauribile, è tutto un problema di vincoli di bilancio del nostro ministro del tesoro”!
E se ci fossero i rigassificatori?
Gionata Picchio: ” Ne abbiamo solo due operativi, uno piccolo a Panigallia, il primo costruito negli anni ’60, e l’altro a Rovigo. A Trieste è stato sospeso e a Porto Empedocle le proteste sono forti”. Ad Agrigento il progetto ambizioso, costato 800 miliardi di euro sarà operativo tra il 2013 e il 2014 consentirà di tagliare il cordone ombelicale laddove c’è disponibilità di mercato e migliorare il sistema con un vantaggio economico per i consumatori. Sono passati quasi otto anni, l’assessorato all’Industria è stato sostituito da quello all’Energia, e solo ora si comincia a vedere uno spiraglio con l’apertura del cantiere per la sistemazione delle aree pubbliche ottenute in concessione per renderle adeguate alla costruzione del rigassificatore e il tutto sul filo delle interpretazioni normative.
![Gas: bolletta che scotta! images](http://m2.paperblog.com/i/159/1592500/gas-bolletta-che-scotta-L-w_68im.jpeg)