Sembra proprio ufficiale: Gheddafi è morto, ucciso a Sirte dal CNT (Consiglio nazionale transitorio). E non è una bella notizia, per il semplice motivo che ogni stato che rovescia il potere con l’uccisione di uno o più uomini di potere è uno stato che nasce malissimo. Ne sappiamo qualcosa noi italiani. Piazzale Loreto non è stato per niente un bell’inizio per il nostro paese, anzi. Finita la guerra le parti politiche (da destra e sinistra) si sono accordate per “pacificare” il contesto sociale evitando di chiamare in causa e processare tutti i responsabili superstiti del regime fascista. Ci sono state persone colluse con la dittatura che hanno avuto modo di rifarsi una verginità, addirittura passando dall’altra parte della barricata. Ma un paese che non vuole fare i conti con il proprio recente passato e risolvere, mettere a posto le pendenze, non potrà mai sperare di uscire definitivamente da un certo tipo di esperienza. Dovrà sempre fare i conti con ciò che è stato. La Libia che ha ucciso Gheddafi è più debole adesso perché non avrà modo di affrontare il confronto dei confronti con chi l’ha governata dal 1969. Con un colpo di spugna, o di pistola, si azzera tutto e tutto si rinvia…