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Giornata n.12

Creato il 15 novembre 2010 da Gianlucaciucci
Giornata n.12Milan in testa dopo aver battuto l'Inter in un derby che sarà piaciuto solo a quei tifosi rossoneri che ignorano il calcio (sono tanti), pieno di VIP malissimo vestiti e vuoto di gioco se è vero come è vero che nell'arco di novanta minuti più recupero si sono visti soltanto tre tiri in porta. Ibra ha dichiarato di non aver sentito niente nel segnare all'Inter, anch'io nel vederlo segnare ho sentito pochino, giusto un po' di noia ad arrivare al fischio finale.
 Il Milan ha fatto la partita che Allegri voleva, partendo con i soli Ibrahimovic e Robinho di punta supportati da Seedorf, e dietro i tre cagnacci Gattuso (fallosissimo, meritava il rosso), Ambrosini e Flamini ormai ritrovato a buoni livelli. Quindi il Milan stellare sognato dal Presidente è solo un vago ricordo, in panchina ormai langue Dinho (se ne andrà) e gli fa compagnia addirittura Pirlo. Ma è un Milan che vince e quindi l'allenatore ha ragione e ringrazia Materazzi per il grande regalo del rigore. Piuttosto l'Inter sembra svanita nel corpo e nella mente, per un tempo attacca sempre sulla sinistra e sempre con passaggi orizzontali; mai un guizzo, mai un'invenzione. Cambia giusto qualcosa quando entra Coutinho ma il ritmo resta bassissimo, per di più la difesa soffre e si fa prendere spesso in contropiede, salvata soltanto dall'insipienza dei rossoneri.
 Milan primo e Lazio (che batte il Napoli) ad un punto, Inter e Juventus sono già staccate di sei lunghezze e mostrano di essere poco da corsa. Se il campionato sarà aperto lo sarà solo al ribasso, ovvero non c'è una squadra forte abbastanza per tenere il comando. Lo stesso Milan avrà i suoi problemi quando dovrà sostituire i due centrali titolari o Ibra (l'unico che ha giocato sempre). Il poco spettacolo di giornata lo si vede in provincia con le triplette di Javier Pastore che illumina il derby siciliano e di Totò Di Natale, protagonista assoluto contro il Lecce, difesa più allegra d'Italia.
 Un buono spettacolo avevano offerto anche Juventus e Roma sabato sera, partita giocata a grande velocità e con intensità sconosciuta a San Siro. Iaquinta ha ricordato Trezeguet con la sua girata in semirovesciata e la Roma ha pareggiato su un rigore ineccepibile, causato dalla "parata" di Pepe. Eppure questo episodio ha scatenato le ire di Marotta che davanti alle telecamere ha preteso rispetto per la società, portando come esempio la "parata" di Boateng di mercoledì contro il Palermo. Così facendo Marotta ha sbagliato due volte: chiedendo rispetto per una società invece che per il regolamento (che Rizzoli ha applicato alla lettera) e poi portando ad esempio un errore di un altro arbitro. Se Milan-Palermo è stata una partita falsata da un arbitraggio sbagliato non mi pare il caso di chiedere la par condicio.

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