Illustrazione Simona De Leo
poesia Emilea Pilato
Oziando e sputando su ogni scatto di secondo nella noia e nella tristezza più totale, nell'inerzia dei corpi stanchi. Il vento ha già soffiato abbastanza in questi giorni; la pioggia, imperterrita, continua a battere colpi alle finestre e risveglia in modo sottile e sublime i lugubri pensieri, dando una forma concreta e visionaria dei segreti vuoti; il pesante, uggioso, apatico cielo copre la luce, e col suo volto grigio e con una grande mano pressa la fragile terra. Le sue lacrime di pioggia, la sua rabbia, si rivelano invadendo ogni sensibile flusso spirituale, e il gelido moto convettivo porta nel cuore di essi gli incubi più tetri: inquietudine e cupezza navigando nelle nuvole nere, gli sforzi, le innumerevoli distorsioni di pensiero, le grida mute, le colpe, i profondi respiri, le lunghe pause di silenzio, le domande, le paure, l'odore nauseante dei blocchi.