Magazine Cucina

Giorno 1 del nostro Calendario dell’Avvento…

Da Laghezzi @laghezzi

1 dicembre il racconto

La Regina delle Mele

di

CARLA TOMMASONE

 www.tommasoneromanzi.it

Al re degli Elfi piacevano le mele.

Anzi, per essere precisi, ne era ghiotto e si nutriva solo di quelle, tanto che il suo corpo ne ricordava un po’ la forma: in pratica era una bella mela tonda che poggiava su magre gambette a differenza di tutti gli altri Elfi, che invece erano magri e lunghi come eleganti libellule.

Ogni Natale si adoperava per regalare agli abitanti del suo Regno qualcosa di speciale che distribuiva durante un cenone luculliano, nella sala delle feste del suo maniero tirata a lucido per l’occasione e addobbata con un abete enorme che dimorava in quella casa, perché il re non aveva voluto che fosse privato delle radici, pertanto l’abete era piantato nelle fondamenta del castello che si era sviluppato attorno a esso. Ora il Re stava anche considerando l’idea di scoperchiare il tetto del maniero perché l’abete continuava a crescere rigoglioso allungandosi e puntando al cielo.

Così quel Natale decise di regalare proprio una cassetta di mele a ogni abitante di Magicland ma doveva trovare la “Regina delle Mele” per quello scopo.

Fino a quel momento aveva provato mele dolci o asprigne, rosse bianche o verdi, croccanti o farinose, con la buccia lucida o picchiettata, spessa o sottile eppure, per quanto ne fosse ghiotto e ne gradisse ogni qualità, ancora non aveva individuato quella che avrebbe potuto definire davvero “speciale”.

Ogni giorno gli portavano mele da provare, arrivando anche da Regni lontani. Il Re aveva reso noto che cercava la mela speciale che sarebbe stata il suo dono natalizio di quell’anno.

Il castello era in fermento perché il Natale era ormai alle porte, una schiera di folletti si occupava della pulizia dell’immenso salone. Lo spolveravano soffiando sui mobili ma spesso un folletto soffiava verso l’altro creando nuvole di polvere che continuavano a vagare nell’aria. Altri si occupavano di preparare il cenone della Vigilia pertanto le stanze del maniero erano sature dell’odore di buonissimi cibi che andavano a mescolarsi al sentore di resina dell’abete ricoperto per l’occasione di lucine argentate. Insomma mancava solo il dono per gli abitanti di Magicland, la “Regina delle Mele”.

«Sire è arrivato un gruppo di viaggiatori con nuove mele da sottoporre al tuo sensibile palato», lo avvertì un folletto.

Il re sorrise di felicità. Sua moglie gli aveva limitato il numero di mele giornaliere da assumere ma quei nuovi assaggi rappresentavano un pretesto per superare tale limite.

Raggiunse rapido il gruppo di visitatori e dopo calorosi saluti e benvenuti, cominciò a passare in rassegna ogni cesta colma di mele, soffermandosi davanti ai frutti più belli, dalle forme più perfette e dai colori più vivaci.

«Da dove arrivi?» chiese a una ragazza agguantando una bella mela verde della sua cesta.

«Dalla Val Padana», rispose la donna.

«Oh, hai viaggiato a lungo. Fermati pure nel mio Regno per riposare tutto il tempo che vorrai. Come ti chiami?»

«Granny Smith.»

Il Re morse il lucido frutto e il sapore aspro della mela croccante gli invase la bocca.

«Che buona», commentò passando oltre. Fu attratto da una grossa mela gialla che un uomo gli porgeva. «E tu da dove arrivi?»

«Dalla Valtellina. Assaggia Sire, sentirai che bontà.»

Il Re assaggiò anche quella mela e il sapore dolce e leggermente acidulo della polpa compatta, lo indusse a sorridere. «E tu come ti chiami?»

«Golden Delicious», rispose l’uomo.

Il re rinnovò l’invito a restare nel suo castello e passò oltre.

«Prego Sire», lo invitò un’anziana donna che emanava profumo di fiori e che gli porse un bel pomo rosso, e il re non si stupì di percepire il medesimo aroma fiorato nella polpa farinosa di quella mela dolce ma anche un po’ aspra. Avrebbe voluto gongolare per il piacere che provava nel gustare quella mela ma la moglie gli aveva ripetuto tante volte che non era dignitoso per un re, esultare saltellando e finendo per rimbalzare, data la sua forma così tondeggiante.

«Chi sei?»

«Royal Gala», rispose la donna con un inchino.

Il re si sfregò le mani. Quanto amava quegli assaggi. Prese un’altra bella mela tonda e rosata, la morse e gioì nel percepire il dolce sapore mentre masticava il croccante e succoso boccone.

«E tu chi sei mia cara?»

«Fuji, Sire.»

«Siete tutti invitati a restare nel mio maniero», continuò il re rivolto a tutti i visitatori, lo sguardo attratto dalle belle mele lucide e rotonde e quasi non notò la piccola melina dalla forma irregolare ma ogni frutto che la Natura gli sottoponeva aveva identiche probabilità di gusto eccelso di altri frutti ben più presentabili e il saggio re lo sapeva, e quando poi portò alla bocca il roseo pomo, gli pervenne un buon aroma che gli rammentò i fiori, i campi di grano e le balle di fieno accatastate a seccare al sole.

Con quella mela vicino al grosso naso percepiva odori che non aveva mai inalato prima e quando poi l’assaggiò, seppe di aver trovato la sua “Regina”. La bocca si colmò di un gusto morbido e amabile nonostante il tocco acidulo, e un sapore nuovo e divino lo spinse a chiudere gli occhi estasiato. Finalmente aveva trovato la mela degna di essere regalata a ogni amato abitante del suo piccolo Regno.

«Come ti chiami?»

«Mela Rosa dei Monti Sibillini.»

«E sia. Incorono proprio questa piccola mela come “Regina delle Mele”. Ho finalmente scovato il mio dono natalizio speciale. Che i festeggiamenti abbiano inizio e che siano distribuiti i doni», ordinò agguantando un’altra mela rosa.

I folletti che lo attorniavano si guardarono perplessi.

«Sire, dobbiamo attendere la mezzanotte del giorno ventiquattro per iniziare i festeggiamenti», gli ricordarono e il re apparve deluso.

«Non possiamo anticiparci? Nel Regno di Magicland non esiste il tempo ed io desidero che ognuno possa godere al più presto della bontà di queste mele», spiegò il re con la bocca colma della deliziosa polpa.

I folletti sorrisero, le luci dell’abete s’intensificarono, il lungo tavolo di legno che ingombrava l’immenso salone si riempì di buoni cibi e ogni cassetta di Mele Rosa dei Monti Sibillini si ritrovò avvolta da nastri rossi e dorati e la gioia nel piccolo regno di Magicland era palpabile mentre tutti si auguravano l’un l’altro, Buon Natale.

 

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la ricetta

i ravioli ripieni di Mele Rosa dei Monti Sibillini con fondutina di mascarpone…

Ingredienti per la pasta: 400 g di farina, 4 uova, sale.

Ingredienti per la farcia: 6 mele rosa dei Monti Sibillini,  1 scalogno, 150 gr.  di gorgonzola cremoso, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato,1  uovo, 10 gherigli di noce, 1/2 bicchiere di vino bianco secco, olio extravergine d’oliva, sale e pepe

Ingredienti per condire: 2 mela rosa dei Monti Sibillini, 100 gr. di mascarpone,  2  cucchiai di latte,  1 cucchiaio di parmigiano grattugiato,1 ciuffetto di  prezzemolo, sale, pepe.

Sulla spianatoia verso a fontana la farina passata al setaccio, al centro vi metto le uova e aggiungo un pizzico di sale. Lavoro con forza gli ingredienti fino ad ottenere un impasto liscio, consistente ed elastico. Formo un panetto, lo avvolgo in un panno inumidito e lo faccio  riposare in frigorifero per circa un’ora.

In un tegame nell’olio faccio soffriggere lo scalogno finemente tritato, quando è rosolato aggiungo le mele sbucciate, pulite e tagliate a fettine, le faccio insaporire qualche minuto poi le sfumo con il vino e le faccio cuocere per venti minuti circa. Quando sono ben “tirate” le passo nel mixer e le faccio raffreddare poi alla purea aggiungo il gorgonzola, il parmigiano, il tuorlo d’uovo, le noci tritate, sale e pepe. Amalgamo gli ingredienti e faccio riposare il composto.

Stendo la pasta in una sfoglia sottile; aiutandomi un cucchiaino metto i pezzetti di ripieno dalla grandezza di una noce a distanza di 6-7 cm. l’uno dall’altro, mantenendo sempre circa 4 cm di distanza dall’orlo della sfoglia.

Ripiego la pasta in modo da chiudere i ravioli e poi taglio i contorni un coltello affilato in modo da ottenere dei rettangoli facendo attenzione di premere bene i bordi così che i ravioli non si aprano durante la cottura Man mano che sono pronti li adagio su di un vassoio leggermente infarinato, li  copro con un panno e li tengo al fresco.

In un tegamino faccio fondere il mascarpone con il latte, quando è fuso aggiungo il parmigiano, la polpa delle mele grattugiate e un trito di prezzemolo.

In una pentola con acqua bollente salata, pochi alla volta e con delicatezza metto a cuocere i ravioli, li faccio bollire pochi minuti, quindi li scolo e li metto  sul piatto da portata e li condisco con la fondutina preparata.

ravioli ripieni di Mele Rosa dei Monti Sibillini copn fondutina di mascarpone


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