Magazine Diario personale

Giovane carina e gastroenterizzata

Da Giovanecarinaedisoccupata @NonnaSo

Lo dicevo proprio l’altro giorno.

Notavo la strana coincidenza per cui, in assenza di un lavoro retribuito e dell’obbligo di recarmi in ufficio ad orari innominabili tutti i giorni, siano sparite anche febbri, contaminazioni vari, raffreddori, mal di pancia & co.

Gastroenterite3

Strana e bella la vita.

Non più un colpo di tosse, una febbre improvvisa. Una scusa per avvoltolarsi nel piumino e fanculo il mondo.

Si vabeh qualche raffreddore l’ho avuto, la febbre di dieci giorni a Natale.. ma se ce li hai da disoccupato non contano. Non ti si caga nessuno, se non li devi notificare all’ufficio del personale e all’INPS.

Diventano solo un fastidio, non una lieta ricorrenza per cui sfangarla per qualche giorno senza doversi recare all’odiato ufficio, con l’unica consolazione di riuscire a impestare quanti più colleghi puoi.

Ci ho pensato molto anche stanotte, mentre per l’ennesima volta me ne stavo abbracciata alla tazza (vi lascio immaginare quale). A questo punto mi devo arrendere: pare che abbia preso una di quelle influenze gastritiche che “girano” in questo periodo. Presa da chi, non si sa- non è che veda frotte di gente.

L’alternativa diagnosi, altrimenti, sarebbe che qualcuno dei manicaretti cucinati dalla mamma non era poi così manicarettoso.

Oppure, cosa ancora più spaventevole, e gran mistero della fede, devo cominciare a pensare di avere un’’ulcera, da qualche parte, nascosta e incarognita solo per il gusto di vedermi stare male.

Ulcera.

Che non ce l’avevo nemmeno quando lavoravo e mi incazzavo 1 minuto ogni mezzo.

Io che sono la persona più zen che conosco, da quando non lavoro più e mi posso gestire la MIA vita, i MIEI tempi.

Ulcera. Io.

Ma mi facci il piacere su.


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