Gli anni ’10

La gambizzazione di Adinolfi. La gambizzazione, che termine, che orrore di parola, una parola che la mia generazione conosce di striscio. Tutti hanno detto che siamo tornati agli anni ‘ 70, vero… forse, ma io credo piuttosto che siamo entrati negli anni ’10. Tuttavia, ascoltando queste opinioni, penso subito a quanto sia importante conoscere la storia, penso all’ importanza dell’analisi storica che permette oggi di capire alcune delle logiche occulte degli anni ’70 senza dovere per forza tornarci fisicamente come nelle puntatone di super quark dove Alberto Angela cammina tra i dinosauri. Molti opinionisti di oggi che nei ’70 avevano 20 anni non vedono l’ora di tornare alla loro giovinezza, di utilizzare i loro paramentri interpretativi per classificare ciò che sta avvenendo, il loro fascio comunismo che si risolve in un’ode alla moderazione che ci salva dalla dalla guerra civile. Questi occhiali di lettura però non vanno più bene e non solo perchè siamo negli anni ’10 e non nei ’70 del secolo scorso, ma anche perchè di mezzo c’è la storia, la possibilità di sapere come sono andati alcuni fatti, sapere che il terrorismo e la conseguente strategia della tensione erano lo spauracchio da piazzare dinnanzi all’opinione pubblica per giustificare il non avere alternative alla DC. Questo oramai è un assodato pezzo di storia, come è assodato che parti dello stato concorsero ad alimentare e sostenere il terrorismo per creare questo clima di perenne tensione nel paese. Quindi, in virtù del fatto che siamo negli anni ’10, e del fatto che i ’70 sono storia, direi che davanti a fatti violenti come quello della gambizzazione di Adinolfi non è solo importante chiedersi in maniera inflessibile chi sono i colpevoli (gli anarchici? Un nipote di Pinelli?) ma anche chi trae beneficio politico da una simile merdata. Scusate la parola.