Il collegamento avvenuto sabato 21 maggio 2011 tra il Papa, Benedetto XVI, gli astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale è stato realmente un evento storico. Dalla biblioteca Vaticana, accanto al Papa erano presenti il Presidente dell’Agenzia Spaziale italiana, Enrico Saggese, il quale aveva già avuto modo di parlare di questo evento (cfr. Ultimissima 21/5/11), il comandante dell’Aviazione italiana, Generale Giuseppe Bernardis, e un rappresentante dell’Agenzia Spaziale Europea. Tutti i maggiori quotidiani internazionali hanno riportato la notizia, tre di quelli italiani hanno anche descritto i momenti dopo il dialogo.
Il Sole 24 ore ha sottolineato che la prima sorpresa, che dimostra l’interesse per questa opportunità, è la presenza di tutti e 12 gli astronauti, i sei della Stazione, fra cui Paolo Nespoli, e i sei dello Shuttle, fra cui Roberto Vittori. Si commenta: «Non era previsto, la schedula della Stazione è rigidissima, ma tutti hanno lasciato quel che dovevano fare e si sono presentati per il colloquio con Benedetto XVI. Troppo importante». Vengono anche riportati i commenti di Saggese: «L’atmosfera anche alla Biblioteca Vaticana era di emozione per l’interesse di Benedetto XVI che ha quasi incalzato i 12 astronauti con le domande rivolte loro. Tutte importanti ovviamente, ma voglio sottolineare, accanto ai temi dell’ambiente, della solidarietà e della pace, come il Papa abbia ribadito l’importanza sociale della scienza per aiutare l’umanità a capire sé stessa e le proprie origini. Questo messaggio mi ha veramente colpito, anche se detto da un Papa che sappiamo già essere da sempre molto attento alla scienza».
Il Corriere della Sera ha invece lasciato spazio alle impressioni degli astronauti stessi dopo il dialogo con il Pontefice. Paolo Nespoli parla di «un sabato di festa. Siamo in dodici sulla stazione in questo momento tra russi,americani, italiani, di religioni diverse, credenti e non credenti ma tutti hanno voluto condividere e parlare con il Papa e ne erano orgogliosi, consapevoli della grande opportunità». Mentre Roberto Vittori ammette: «che emozione parlare con il Papa. Mai pensavo di essere protagonista di un simile evento. Infatti ero così imbarazzato che quando ho preso la parola ho spento il microfono invece di lasciarlo acceso», e lo si può notare anche nel video pubblicato in Ultimissima 25/5/11. Paolo Nespoli è rimasto «impressionato che un pastore di anime ci chiedesse come vedevamo il pianeta, le sue difficoltà e che cosa potevamo fare per aiutare a risolverle». Vittori replica: «Io sono stato sorpreso che abbia accettato di parlare e che abbia affrontato con profondità numerosi argomenti vitali».
Il quotidiano Avvenire invece si sofferma sulla contraddizione tra questo evento e il tentativo che certa cultura vuole dare per rappresentare la Chiesa come oscurantista e nemica della scienza. Lassù la legge di gravità è annientata, ma un’altra legge rimane, quella interna all’uomo che vede la bellezza del mondo e non può trattenere la preghiera e il ringraziamento a Dio.