Sulla rivista ALBA (organo dei veterani americani della Lincoln Brigade), viene riportato il commento fatto da Barry Rubin, sul suo blog, che suggerisce come la Siria rappresenti la "guerra civile spagnola" dei nostri tempi. Un'interpretazione, questa, contestata dal conservatore americano Daniel Larison, sul proprio blog, anche in opposizione alle argomentazioni di Arnaud de Borchgrave circa la questione se "La Siria del 2011 sia come la Spagna del 1936".
Una quindicina di giorni fa, su Twitter, Peter Tatchell, noto difensore dei diritti umani, considerava come quello che sta accadendo in Siria incominci ad assomigliare a quello che è successo a Guernica. Posizione, quest'ultima, fatta propria anche dal blog "Trenchant Observer":
"Un'immagine della guerra civile spagnola, il dipinto Guernica di Pablo Picasso, può riuscire ad esprimere il terrore con cui deve confrontarsi il popolo siriano. Ironicamente, un arazzo che riproduceva quel dipinto, che simbolizza gli orrori della guerra e che ornava l'ingresso del COnsiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, è stato rimosso su richiesta di Colin Powell, prima della sua conferenza stampa in cui giustificava l'invasione americana dell'Iraq, nel 2003. Adesso si trova in una galleria, in Inghilterra, in attesa di essere "rimodellato", per poter tornare alla Nazioni Unite."
Il problema però è legato al fatto che le persone che fanno questo tipo di raffronti (tranne, per inciso, Rubin), fra la Siria di oggi e la Spagna del 1936, è che tendono a ricordare la Spagna come una semplice lotta fra due fazioni, da una parte il Cattivo fascismo e dall'altra la Buona libertà. Allora, l'unica cosa da fare era quella di arruolarsi nelle Brigate Internazionali e chiedere alle nazioni democratiche di armare i Repubblicani. Inseguendo tale analogia, la Cosa Giusta sarebbe quella di diventare "combattenti stranieri" nel Free Syrian Army o, almeno, chiedere che venga armato.
In realtà, però, nella guerra di Spagna c'erano almeno tre coalizioni, di cui almeno una, quella costituita da comunisti, anarchici e marxisti indipendenti, vedeva i comunisti (incluse le Brigate Internazionali) sparare su anarchici, democratici e marxisti indipendenti
E, in realtà, questa sembra essere la situazione reale in Siria, dove il regime fascista di Assad viene sfidato da democrati e nazionalisti (Curdi, Drusi, ecc.), e dalla sinistra. Ma anche da una "fratellanza" di destra e da una piccola corrente di "jihadista islamici" che rischierebbe di far sembrare Francisco Franco un democratico.