Guido Piovene, Pisa

Da Paolorossi

Pisa – Pianta della città del 1797 – Tratta dal libro “Compendio di Pisa illustrata” del 1798

[…] Pisa e la sua provincia, specie quell’ampio corridoio che porta al mare ed in cui sorge la città ci chiamano soprattutto per la loro bellezza. La bellezza in Toscana è dura, con un velo di grazia; quella di Pisa fa eccezione, è di qualità riposante, e favorisce l’abbandono. Pisa è l’antitesi toscana di Siena, città tutta in altura, di linee verticali, dalle vie buie, chiusa l’una sull’altra come le scaglie di una pigna. Invece Pisa è tutta orizzontale, spaziosa; le sue strade sono ampie, e perciò scarse d’ombra; è una città chiara, felice, in cui entrano col vento il sapore del mare, il verde e la frescura delle pinete. Può darsi che il Lungarno sia meno ricco di palazzi, meno vario di sfondi di quello fiorentino; ma è più dolce, più aperto.

Pisa – Ponte Solferino – S.Maria della Spina

[…] Con questi monumenti immersi dentro la frescura dell’erba, con quel vivace colore popolaresco, ed in più il velo di esotismo orientale di cui Pisa si avvolge, ecco un luogo e un momento adatti a quella che i francesi chiamano la reverie; una reverie che la netta, chiara, rigorosa Toscana raramente permette.

( Guido Piovene, Viaggio in Italia, 1957 )

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