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guy de maupassant e i mille volti di parigi

Creato il 22 novembre 2014 da Lucia Savoia
guy de maupassant e i mille volti di parigiCamminando per le strade di Parigi è inevitabile,quanto impossibile,non rendersi conto della forte presenza di Guy De Maupassant,l'uomo che nel corso dell'ottocento, grazie alla sua irrefrenabile(quanto breve) carriera letteraria, è riuscito ad essere identificato come un simbolo,diventando oggi quello che possiamo definire un uomo universale.D'altronde Maupassant è ovunque:"Maupassant era negli uomini e nelle cose di Francia"diceva Alberto Savinio.Riusciamo a ritrovarlo non solo nelle stazioni,( la più importante la Gare de l'Est così isolata e allo stesso tempo tragica, fonte di guerra e disperazione messa a nudo in molte delle sue novelle ) ma anche nei monumenti, primo tra tutti la tanto odiata Tour Eiffel "Il pugno nell'occhio di Parigi",nelle botteghe,negli uffici dei dipendenti pubblici a servizio della terza repubblica .Il fulcro della sua vera essenza,però,lo spirito malpassantiano( cit Alberto Savinio) vero e proprio si trova negli uomini.Non c'è un solo tipo di persona,uomo o donna che sia, ad essere lasciato indietro nelle sue novelle.guy de maupassant e i mille volti di parigiIniziò tutto con "Boule de Suif"nel 1880 e la raccolta dei racconti nell'opera "Soiree de Médan". Storie di donne,meretrici per lo più,di guerra e amore, capaci di rendere onore ai temi della denuncia dei pregiudizi e la libertà sessuale così come anche nella novella :"Le lit 29" ambientata in piena occupazione tedesca;" La serra" in cui i coniugi Lerebour presi da voyerismo si lasceranno trasportare dalle effusioni amorose della loro cameriera e del compagno;continuando nel racconto "La confessione"una ragazza ammette di donare prestazioni sessuali in cambio di viaggi gratuiti in treno.Dal sapore più umoristico "Il delitto di compare bonifacio" un postino che suggestionato dai racconti di cronaca si sente perseguitato dalla morte,il matrimonio del signor Pierre Lètoile causato da un equivoco in "Mia Moglie" o la storia della posseduta gatta in "misti-ricordi di uno scapolo".A rendere, invece, evidente la fine di una carriera,di una vita e di un animo, sono sicuramente i racconti della pazzia,in pieno dramma emotivo,disarmato dall'angoscia e dalla paura,separato in quella che potremmo definire una doppia personalità,"l'altro" presente nel corpo dello scrittore francese si rivela nelle novelle :" Chissà?" , "La mano dello scorticato" e "Il gorla"

Uno spirito letterario pervaso dalla forte capacità sintetica,eclettico e critico, Maupassant è riuscito a dare un'immagine veritiera, quanto propria,della Francia alla fine dell'ottocento.


guy de maupassant e i mille volti di parigiDistaccandosi sia dall'approccio scientifico dell'amico Zola che dall'impegno naturalista del maestro Flaubert, ha conglomerato il reale ed il fantastico creando qualcosa di unico: lo stile della tragedia francese alla fine delle grandi guerre,ciò che le trasformazioni lasciano alla borghesia,non più attiva ma avara e corrotta,il turbamento dei sensi,la fine dei sogni.Lo scrittore elimina,nel corso del tempo, tutto ciò che gli appare sfocato o vaporoso; come i dipinti degli impressionisti suoi contemporanei, così poco netti e precisi, ricchi di possibilità interpretative.No,Guy non poteva rappresentare la realtà in quel modo,il suo animo fragile non poteva sottostare alle regole del tempo,doveva dare a Parigi qualcosa di diverso mascherandosi dietro la forza letteraria.Sarà stato proprio il suo sguardo da straniero,il suo "muso di toro normanno" a dargli una visione differente delle cose e degli uomini,la percezione delle sfaccettature più profonde e misteriose della città che lo renderanno succube dell'angoscia,della paura,della pazzia.Guy De Maupassant, sebbene considerato dai critici e dagli intellettuali un uomo privo di idee proprie,senza il talento Flaubertiano e la capacità narrativa russa,ci stupisce.
La sua narrativa così netta e ben posata ci dona un disarmante distacco nei confronti dei personaggi, messi a nudo nel contesto di cui sono protagonisti,lo scrittore ci regala la lucida e critica visione delle vicende esposte( racconti ferroviari per dirla alla maniera di Alberto Savinio) ,della verità netta e pura, seppur brutale.L'uomo Normanno è ovunque perché si cela dietro i lati peggiori e migliori dei suoi personaggi,dietro le vite scandite dalla breve durata dei sue racconti e delle loro azioni. Un vero Parigino dell'ottocento. L'uomo grosso e baffuto che ha cambiato il modo di considerare il realismo.
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