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Hallal, che passione!

Creato il 30 aprile 2010 da Dragor

DDDDDDDDDDDDDDDDboucherie_hallal_perpignan_perpinya_carnisseria_hallal_gener_2009_la_clau     Lo confesso, adoro le macellerie hallal. Mi piace l’atmosfera allegra,  la gente che parla forte in arabo, le foto della Mecca, gli azulejos sulle pareti, la pubblicità dei pullman che per 50 euro ti portano fino a Marrakesh, le donne velate, gli uomini con la chechia, il marabout che con aria solenne ordina tanta carne da sfamare un reggimento, lo scrivano pubblico seduto presso la porta, il barbiere all’aperto, l’accattone al quale tutti fanno l’elemosina, la musica rai e magari quella dell’indimenticabile Oum Kalsoum. E’ come fare un viaggio senza muoversi da casa. E adoro la carne hallal, meno cara e più saporita. Nelle macellerie occidentali non  potete comprare 1 pollo per 3 euro o 1 chilo di montone per 5. Qualcuno mi ha detto: “Ma se non sei credente, perché compri la carne hallal?” E allora? I prodotti hallal e kasher sono tali soltanto per i credenti. Sono come l’acqua santa: se non ci credi, bevi soltanto acqua, a parte il fatto che ingurgiteresti anche una buona dose di microbi rischiando come minimo una gastroenterite (ma la rischierebbero anche i credenti). Così un non credente che si costringesse a non mangiare della carne hallal soltanto perché è hallal riconoscerebbe a questa carne uno status particolare, mettendosi sullo stesso piano dei credenti. No, un vero non  credente può dare prova della sua libertà di pensiero non costringendosi a non mangiare la carne hallal.

 

   Eppure, mi dispiace dirlo, un libero pensatore ha un ottimo motivo per boicottare la carne hallal e kasher. I religiosi incassano la decima su ogni bestia sgozzata. Così mangiando hallal o kasher ingrassate la razza dei preti, cosa che per un libero pensatore non è il massimo. E non avete nemmeno la scelta, perché alcune catene di fastfood in Francia hanno deciso di offrire ai loro clienti soltanto carne hallal, in modo da assicurarsi la clientela islamica. Che i preti taglieggino i credenti nelle moschee o nelle sinagoghe, passi. Ma che taglieggino anche i laici al ristorante, è troppo. Ecco perché mi costringo a evitare le macellerie islamiche e i fastfood.

 

   E un carnivoro non credente ha un’altra ottima ragione per non ingurgitare halal e kasher. Le bestie vengono sgozzate e dissanguate vive, di solito senza essere stordite come prevede la legge. Prima di morire agonizzano anche 2 ore, perché il cuore deve pompare fuori fino all’ultima goccia di sangue. Gli avversari della corrida, che impiegano tante energie per contestare una pratica nella quale le bestie sono allevate come pascià in immensi spazi verdi (cosa che non si può dire per le bestie destinate al macello) e restano nell’arena non più di 20 minuti), potrebbero fare qualche sit-in davanti ai macelli hallal e kasher. Invece niente, e sapete perché? Perché hallal e kasher sono pratiche religiose, quindi vanno rispettate. Contestarle è politicamente scorretto.

 

   Dragor

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