«In quella stanza così stranamente arredata, un uomo sta seduto su una poltrona zoppicante: è di statura alta, slanciata, dalla muscolatura potente, dai lineamenti energici, maschi, fieri e d’una bellezza strana. Lunghi capelli gli cadono sugli omeri: una barba nerissima gli incornicia il volto leggermente abbronzato. Ha la fronte ampia, ombreggiata da due stupende sopracciglia dall’ardita arcata, una bocca piccola che mostra dei denti acuminati come quelli delle fiere e scintillanti come perle; due occhi nerissimi, d’un fulgore che affascina, che brucia, che fa chinare qualsiasi altro sguardo.»
Il Prefetto entrò senza essere annunciato, quasi trafelato. L'umidità di una primavera stranamente calda aveva appiccicato ad un torace senza forma la camicia in lino di fattura italiana. Si terse il sudore con il fazzoletto candido e rimase in piedi, con la giacca ben piegata sul braccio sinistro, come uno scolaretto in attesa di essere interrogato dall'insegnante che ben conosceva le sue mancanze. "Sir Guillonk, dopo tanti anni non si è ancora abituato al nostro clima" lo accolse James con un sorriso quasi beffardo. "Posso offrirle qualcosa da bere? chiese senza attendere risposta, versando il solito doppio whisky torbato senza ghiaccio. Che fu bevuto tutto d'un sorso, come avrebbe fatto un naufrago dopo giorni trascorsi in balia delle onde e della sorte. Un secondo brivido segnò la schiena e la tranquillità di James.
Il Prefetto, animato dall'alcool, si dimostrò un fiume in piena. Raccontò quanto aveva vissuto nei mesi precedenti, della donna italiana che giunta all'inizio dell'anno in città gli aveva causato una marea di problemi che neppure Sandokan ai tempi di suo bisnonno, e che aveva trasformato il comitato organizzatore del Festival del cibo di Singapore in una specie di collettivo femminile, refrattario a qualsiasi ordine o disposizione, di cui aveva letto qualcosa, da giovane universitario, nei manuali di sociologia che tanto impazzavano nel campus durante gli anni '80. James ascoltava sgomento "Ma chi è, chi è questa donna?!" urlò furibondo. "Voglio il nome!" "La chiamano la "Perla di Belin" e l'intelligence sta producendo dossier su di lei e sulle aderenti ad una strana setta italiana dal nome inglese, l'Mtchallenge. Purtroppo anche dalle intercettazioni non si capisce molto. Comunicano con una specie di linguaggio, una sorta di codice Enigma che si ispira all'enogastronomia. Di più non so dirle". "Ma tutto ciò è pazzesco! E come spiega il fatto che in questi mesi non siete riusciti a fermarla?!" esclamò James, sempre più esasperato. Il Prefetto abbasso il capo, balbettando scuse, che non interessavano a nessuno. James alzò lo sguardo mentre il cielo si tingeva di rosso. Andò al mobile bar e si preparò un drink rabbioso che bevve senza goderne. Alzò il bicchiere vuoto e brindò a quella donna che aveva l'aveva vinto senza averlo mai sfidato. "Hai vinto Perla di Belin. Il Festival del cibo di Singapore è tuo."
Buon Compleanno Alessandra :)
Funeral Pie (ricetta di Alessandra Gennaro, leggermente modificata) Ingredienti (per 8 tortine da 8-10 cm di diametro) Per la frolla: 250 g di farina debole 125 g di burro 20 g di zucchero 40 g di acqua a temperatura ambiente 1 uovo bio 1 pizzico di sale la scorza di un limone bio
Per il ripieno: 300 g di uvetta non reidratata 400 g d'acqua 80 g di zucchero di canna muscobado 100 g di zucchero semolato aromatizzato alla vaniglia 50 g di amido di mais 50 g di burro 1 cucchiaio di aceto di mele 1 cucchiaino di cannella in polvere 1 cucchiaino di coriandolo in polvere 1 cucchiaino di zenzero in polvere
un pizzico di sale ed una macinata abbondante di pepe nero lungo 1 tuorolo ed un po' di latte per la cottura.
Procedimento Impastare la frolla impastando velocemente gli ingredienti a temperatura ambiente. Formare un panetto, inserirlo all'interno di un sacchetto abbatterlo o farlo riposare in frigo per almeno un'ora. Nel frattempo, preparate il ripieno In una casseruola in ghisa unire l'uvetta e 350 g di acqua, portare a bollore e cucinare a fiamma media per 5 minuti. In una terrina, unite gli zucchero, l'amido, le spezie ed il sale, aggiungete l'acqua restante e mescolate velocemente, fino ad amalgamare tutti gli ingredienti. Versare questo composto nella casseruola e mescolare continuamente, portando a bollore a fiamma dolce. Unire aggiungere l'aceto e il burro e mantenere sul fuoco fino a quando il burro si è completamente sciolto. Abbattere e mettere da parte.
Stendere la frolla e foderare le mini tortiere da pie precedentemente oliate, bucherellare la superficie e mettere in abbattitore per 20' sia le tortine che la pasta frolla avanzata. Dividere la farcia, riempire le tartellette, spennellare i bordi con il tuorlo d'uovo e coprire con la frolla avanzata e stesa abbastanza sottile. Rimettere in abbattitore ed accendere il forno statico a 180°. Spennellare la superficie con il tuorlo mescolato ad un paio di cucchiai di latte, inciderla con 3 piccoli tagli e cuocere per circa 25', facendo attenzione che la frolla non si scurisca troppo. Altrimenti coprire con un foglio di carta alluminio. Sfornare, abbattere e servire a temperatura ambiente con una tazza di buon tè (consiglio, al bergamotto).