17 dicembre 2013 • Serie TV, Serie USA, Vetrina Cinema •
Il giudizio di Marco GoiSummary:
Parecchio strana, la terza stagione di Homeland. Strana, pazzesca e pure bella cattivella. A parere di chi scrive, la season numero 1 rimane la più folgorante, la seconda quella meglio scritta e architettata, ma quest’ultima, benché o proprio perché in vari episodi non si capiva bene in che direzione volesse dirigersi, è stata probabilmente la più sorprendente in assoluto. Non la migliore, però quella più coraggiosa ed estrema. Se la seconda stagione era terminata letteralmente con il botto, con la chiusura della terza gli autori di Homeland hanno alzato ulteriormente il tiro e hanno saputo lasciarci un’altra volta di sasso. Cosa succede? Vediamo di ricapitolare la situazione.
Damian Lewis e Claire Danes di Homeland in uno scatto per la rivista Vogue
ATTENZIONE SPOILER
Nel penultimo episodio della stagione 3 di Homeland avevamo lasciato Nicholas Brody (Damian Lewis) che aveva appena fatto fuori il Generale Akbari (Houshang Touzie), il capo della guardia rivoluzionaria iraniana. Un pezzo grosso, forse il più grosso del paese. In pratica Brody, non contento di essere l’uomo più ricercato d’Occidente per l’attentato alla sede della CIA, è diventato anche il most wanted del Medio Oriente. Dopo aver portato a compimento la missione affidatagli da Saul Berenson (Mandy Patinkin), ancora per poche ore a capo della CIA, a questo punto dovrebbe scattare il piano di recupero sia di Brody che dell’agente Carrie Mathison (Claire Danes). Peccato che le cose non vadano esattamente a buon fine e Brody venga catturato dagli iraniani, che lo condannano a morte.
A questo punto ci si potrebbe aspettare un salvataggio all’ultimo minuto e invece niente. Homeland prosegue sulla stessa strada intrapresa anche da un’altra serie che quando c’è da eliminare qualcuno dei suoi protagonisti non si risparmia certo: Game of Thrones. In uno dei momenti più drammatici e impietosi nella storia della tv recente, Nicholas Brody viene impiccato. Era un personaggio controverso, impenetrabile, era sempre difficile capire quali fossero le sue reali intenzioni, eppure finivamo in qualche modo per volergli bene. Insieme a Carrie e a Saul era un elemento cardine della serie. Non è un caso che i migliori episodi di questa stagione siano stati proprio quelli che più l’hanno visto protagonista, mentre nelle prime puntate in cui era assente la sua mancanza si era fatta sentire parecchio. Adesso però dovremo farcene una ragione, anche perché è impensabile immaginare un qualche tipo di ripensamento, come già accaduto ad esempio ne I Griffin con il cane Brian. A meno di un ritorno in qualche flashback, addio Brody e addio Damian Lewis.
Per Nicholas Brody questa è stata una stagione davvero tremenda. Al povero ex Marine di Homeland ne sono capitate di tutti i tipi. Era dai tempi di Lars Von Trier nei confronti delle protagoniste femminili di sue pellicole come Le onde del destino, Dancer in the Dark e Dogville che non si vedeva qualcuno accanirsi tanto contro un solo personaggio. Nemmeno la perfida Shonda Rhimes ha fatto passare così tante pene dell’inferno ai protagonisti del suo Grey’s Anatomy. Dopo essere finito in un edificio isolato dal resto del mondo, dopo essere diventato un eroinomane, dopo averlo illuso con una riabilitazione e un ricongiungimento con l’amata Carrie, a Brody è toccata la fine peggiore in assoluto, con la seconda impiccagione televisiva dell’anno, dopo quella vista nella terza stagione di The Killing.
Questo evento shock non chiude però la stagione, come in molte altre serie “normali” sarebbe successo. Homeland non è una serie normale e ci ha regalato un’ulteriore coda che sembra fare da preludio a quanto ci aspetterà nella season 4, già confermata per il prossimo autunno. Cosa farà a questo punto Carrie? Andrà a Istanbul? Lascerà crescere sua figlia dal padre? Difficile e alquanto inutile cercare di prevederlo adesso. Tanto sappiamo che questa strepitosa serie saprà sorprenderci e sconvolgerci. Ancora una volta.
Di Marco Goi per Oggialcinema.net
Claire DanesDamian LewisHomelandMandy Patinkin