Per chi non lo sapesse, l’intento e’ quello di segnalare un film al giorno fino ad arrivare alla vigilia di Natale, collezionando così un vero e proprio calendario dell’avvento. La novità rispetto agli anni passati riguarderà la scelta dei film. Ho deciso infatti di includere anche pellicole non tipicamente natalizie, ma semplicemente adatte al clima delle feste.
Buon Natale e buon viaggio a tutti noi.
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Permettetemi due piccoli ricordi personali.Primo. Da ragazzi, epoca di liceo, si era soliti trovarsi al sabato pomeriggio a casa di una compagna di classe. Non si faceva nulla di che, si guardava tutti insieme DeeJay Television, il cast era ben assortito tre maschietti e tre femminucce, si parlava e ogni tanto si ballava stretti stretti al buio. Erano gli anni di True blue, di The final disco di commiato degli Wham e di due singoli estremamente gettonati su quel fatidico giradischi, All at once e The gratest love of all, ovviamente di Whitney Houston.
Secondo. Correva l’anno 1994 e d’un tratto si diffuse la voce incontrollata che il film The Bodyguard, ancora prima visione assoluta mai passato in tv, avrebbe fatto bella mostra di se nel palinsesto dell’allora Italia 7, ora 7 Gold, televisione presso cui allora lavoravo e attualmente ancora lavoro. Non potete immaginare, una volta giunta la presunta data di messa in onda, le decine di telefonate da parte di una pletora di spettatori sul piede di guerra, che volevano a tutti i costi vedere il buon Kevin Kostner, proteggere la vita dell’allora neonata attrice, Whitney Houston.
Ho voluto mettere in parole molto del mio vissuto, per tentare di spiegare come Whitney Houston abbia sempre fatto parte intimamente della mia vita, seguendomi, precedendomi o forse più spesso correndo al mio fianco. Penso sia quindi perfettamente comprensibile quanto io mi sia sentito malinconico e triste, rivedendo questo film, con l’intento di scriverne all’interno di questa rassegna.
Perdonatemi quindi fin da subito per la mia scarsa obbiettività.
Uno sguardo dal cielo, film piccolo piccolo sulla fede, il matrimonio, l’amore, la tentazione e la voce che tiene insieme una comunità.
Film piccolo piccolo dicevo, ma reso enormemente grande dalla presenza di Whitney Houston, la piccola donna dalla grande voce, qui impegnata a far risplendere questa pellicola della luce riflessa derivata dall’eco della sua indimenticabile ugola.
Whitney che ci ha lasciati troppo presto e che rivista ora, oggi, mentre l’angelo Denzel Washington le dona uno sguardo dal cielo, fa pensare ad un terribile spreco e al desolante vuoto che ha lasciato intorno a se e dentro di noi.
Film di scarse ambizioni ma di ottimi ed ispirati momenti, ed è un vero piacere scorgere nel cast Gregory Hines e Lionel Ritchie, Uno sguardo dal cielo è la classica pellicola dal tema Natalizio che sostituisce al buon vecchio con la barba bianca, un angelo innamorato della vita, pieno di buone intenzioni. La morale è sempre quella, la speranza e l’amore compiono miracoli, eppure il tutto si lascia guardare con un’insolita leggerezza, merito probabilmente della totale assenza di volgarità e di un uso oculato dei brani musicali, che non risultano mai predominanti o invasivi nei confronti della narrazione.
Uno sguardo dal cielo… come quello che forse ci sta rivolgendo ora, l’angelo Whitney Houston.
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