Eccoci di nuovo qui ad esaminare le varie squadre NBA post “Summer of Lebron”; oggi ci soffermeremo sugli Houston Rockets, che ormai da qualche stagione non riesce piu a trovare il bandolo della matassa.
Partiamo da quello che doveva essere il futuro Olajuwon ovvero Yao Ming, il centrone cinese arrivato nelle città Texana nel 2002 con tutta la cina al seguito non è riuscito a far fare alla squadra quel salto di qualità che tanto ci si spettava ovvero tornare a vincere un anello dopo anni di digiuno. Yao non gioca una stagione intera in pratica da 5 anni per vari problemi fisici e puntare ancora un anno su di lui a mio parere sembra un po’ un azzardo della dirigenza di Houston. A dar manforte sotto le plance a Yao è arrivato da Chicago Brad Miller anche lui non proprio giovanissimo ma che in caso di necessità potrà sicuramente dare una mano, non bisogna però dimenticare l’ottima stagione di Scola che ha sostituito Yao più che degnamente e che è stato prontamente rifirmato per i prossimi 5 anni.
Sempre sotto canestro poi c’è un’altra conoscenza italiana, quel David Andersen visto in maglia Bologna e Siena che dopo un anno di ambientamento vuole cercare di impressionare ancora, oltre al maestro difensivo Chuck Hayes.
Un altro giocatore che dovrà essere tenuto sotto osservazione sarà Chase Budinger, l’ex pallavolista che alla sua seconda stagione dovrà confermare ciò che ha fatto di buono nel suo anno da rookie che ha concluso con 9 punti e 3 rimbalzi in 20 minuti di utilizzo medio e che nella Summer League ha giocato stabilmente chiudendo con 15+4 di media. L’ex Lakers Trevor Ariza darà maggiore sostanza in difesa grazie alle sue 2 palle rubate di media e in attacco fornendo alla causa dei Rockets quasi 15 punti ad allacciata di scarpe.
Dal Draft è arrivato Patrick Patterson, ala di 2.06 uscito da Kentucky e che aggregato alla squadra della Summer League ha mostrato ottime doti da rimbalzista chiudendo con 9 punti e 7 rimbalzi in 28 minuti di utlizzo medio.
La squadra quindi è costruita bene e se Yao Ming regge almeno per 60-70 partite senza infortunarsi i Rockets possono lottare per un posto nella parte alta del tabellone dei Play Off… altrimenti assisteremo ad un’altra stagione intorno al 50% con buona pace dei cinesi d’america.