I dieci saggi

   E così i dieci saggi nominati dal Presidente Napolitano lo scorso 30 marzo hanno concluso il loro incarico stilando due documenti (in fondo il link per consultare in pdf le due relazioni, la prima del Gruppo di Lavoro sulle riforme istituzionali composto da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliariello, Luciano Violante, la seconda del Gruppo di lavoro in materia economico-sociale ed europea composto da Filippo Bubbico, Giancarlo Giorgetti, Enrico Giovannini, Enzo Moavero Milanesi, Giovanni Pitruzzella e Salvatore Rossi). Se è vero che Vox populi vox Dei, non possiamo dar torto all’uomo della strada che si chiede: «C’era proprio bisogno di istituire questi gruppi, con questi saggi e perdere dieci giorni preziosi?». Infatti, le conclusioni a cui sono arrivati i saggi potevano essere state raggiunte da anni se i deputati e i senatori avessero fatto il loro dovere, invece… Che il Porcellum sia un sistema elettorale a dir poco ignominioso non occorreva leggerlo da questo “savio” documento, che in quasi venti anni i governi e il Parlamento non abbiano avuto la decenza di realizzare una legge sul conflitto di interesse è sempre parso a tutti un obbrobrio corporativista, per non parlare di ciò che riguarda i temi della giustizia e dei diritti civili. Nel gruppo dei saggi non mancano le figure dei cosiddetti Atei devoti, i sedicenti liberali che sui temi dell’eutanasia, delle unioni gay, sulle staminali, sulla fecondazione assistita si stracciano le vesti peggio dei clericali più conservatori, e questo ha già fatto storcere il naso a numerosi gruppi sociali. Last but not least, non è stata chiamata nemmeno una donna a rappresentare la “saggezza” nazionale, grave dimenticanza per la quale il Presidente Napolitano ha chiesto scusa. Dulcis in fundo, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Rodolfo Sabelli, ha giudicato le proposte di riforme in tema di giustizia presentate dai saggi come “fortemente insoddisfacenti e di ispirazione conservatrice”… ovviamente i rappresentanti di centro-destra commenteranno che si tratta dell’opinione di un “comunista”… In definitiva, dieci giorni spesi non proprio bene, un’insoddisfazione crescente, un malcontento anche nei confronti dei contenuti dei documenti di questi gruppi e la sensazione che dietro l’angolo non ci sia ancora una vera soluzione. Nella speranza che spunti improvviso un barlume di responsabilità e saggezza, quella vera, siamo in attesa di ulteriori sviluppi, perlomeno di un segnale di rispetto nei riguardi dei cittadini italiani, sopraffatti e annichiliti da questa crisi economica e politica.

© Marco Vignolo Gargini

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