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I Due Volti di Gennaio – La recensione

Creato il 12 ottobre 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

I DUE VOLTI DI GENNAIO: UN THRILLER LETTERARIO CHE DIVENTA FILM

In uscita il 9 ottobre, il film esordio di Hossein Amini (sceneggiatore di Drive) pare il sogno di un regista innamorato della storia da molti anni. E di sicuro, averlo tratto dal bel romanzo di Patricia Highsmith (suo “Il talento di Mr Ripley”) tanto amato in gioventù, l’ha aiutato molto: la cura della fotografia, la passione per le belle inquadrature, rendono l’incontro fatale tra i tre americani, Chester (interpretato da un bravo Viggo Mortensen) e la moglie Colette (una seduttiva ma monocorde Kirsten Dunst che riprende tono recitativo attraverso il bel doppiaggio) in viaggio in un’Atene dei primi anni ’60 (quando il Partenone era ancora nella zona della classe operaia, dove le case non erano ristrutturate e le stradine erano solo sentieri di terra arida) ed il giovane americano Rydal, guida turistica improvvisata e non del tutto corretta (un Oscar Isaac all’altezza del ruolo di filibustriere che interpreta) ed amante della scrittura, quasi un quadro del Caravaggio dove i personaggi costantemente dipendenti l’uno dall’altro, con belle luci di taglio, portano o all’inferno o al (finto) paradiso della storia.

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Complice lo splendore del paesaggio, in primis il Partenone (con splendide inquadrature dal basso verso l’alto) ed il palazzo di Cnosso (con inquadrature dall’alto verso il basso). Una storia fatta di morte, tensione ed emozioni istintive, riemergendone con tutta la bellezza e la solarità dei paesaggi della Grecia, Creta e della Turchia. Da segnalare il lavoro del dress designer Steven Noble che risente un pò del fascino felliniano per la creazione dei suoi costumi: essi non vestono solo gli attori ma ne costruiscono il carattere.

Quasto viaggio tra inferno e paradiso passa attraverso la recitazione interessante e la bella presenza scenica di Viggo Mortensen e la storia del suo personaggio: truffatore incallito in fuga dall’America con la giovane moglie che si trova invischiato in un omicidio; è lui che guida questo passaggio costante tra la vita e la morte, tra la notte ed il giorno ed attraverso cui il giovane personaggio di Rydal ritrova, forse, la riappacificazione con i suoi fantasmi del passato personali. Da guardare.

di Cristina T. Chiochia per Oggialcinema.net


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