I friciulin , ovvero quella tipica polpettina paesana a base per lo più di erbette presente un po’ in ogni dove. Si tratta di una pietanza dalla dinamicità straordinaria, viste le sue origini agresti ed essendo stata tramandata sull’aia fino ai giorni nostri è in grado di assumere note caratteristiche di questo piuttosto che dell’altro territorio adattandosi anche alla stagionalità, al luogo ed alle occasioni in cui viene proposta. Detto ciò va però detto che se ve n’è uno che più di tutti è degno di nota è quello di Rosignano monf.to.
Bene, dopo avervi spiegato in breve ciò che questa pietanza è ed anche ciò che è stata sfatando il mito che si tratti di un piatto banale vorrei ora proporvi la ricetta che oggi grazie anche all’impegno del sindaco Cesare Chiesa che ha diretto il gruppo di lavoro siamo in grado di poter catalogare, divulgare, tutelare e soprattutto cucinare come autentica.
Ingredienti per 20 persone:
1,5 Kg erbette lavate e sgocciolate, 0,5 Kg spinaci lavati e sgocciolati Latte – farina – burro (facoltativi/ quantità massima 1 hg), 0,60 hg salame cotto, 1,20 hg pane grattugiato, 18 uova, Sale q.b.
Procedimento:
a) lessare le erbette e gli spinaci e, quando le verdure sono fredde, strizzarle bene e tritarle con il salame cotto, molto finemente;
b) realizzare un composto di latte, farina e burro (besciamella);
c) in un recipiente aggiungere alle verdure il composto di cui al punto precedente, il formaggio grana, il pane grattugiato, le uova; amalgamare bene e salare quanto basta;
d) in una larga casseruola versare circa 4 hg di olio di semi di girasole o arachide; quando l’olio e ben caldo, ma non fumante, versare a cucchiai il composto e friggere a fuoco moderato per circa 3 minuti per parte, poi togliere i “friciulin” e passarli su una carta assorbente per togliere l’olio rimasto;
e) lasciare raffreddare e servire in tavola.
Ottimi sia caldi che freddi vengono valorizzati e maggiormente apprezzati se abbinati con un vino strutturato e corposo come il Barbera.