Sino al 1975 nessuno li aveva mai neppure visti, neppure i mitici fratelli Villa-Boas.
Poi il governo brasiliano lanciò un programma umanitario grazie al quale i Kreen-Akrore entrarono in contatto con il c.d. mondo civilizzato.
Nel giro di pochi anno dei 250 individui censiti, ne morirono quasi 200, a causa di malattie per le quali non avevano mai sviluppato gli opportuni anticorpi.
Poi, poco a poco, i Paranà (come pure son chiamati i Keen-Akrore), tornati nel mato Grosso, loro ambiente originario, si sono ripresi ed ora si contano ben 350 individui.
I Keen-Akrore sono chiamati anche “The Indians Giants”. Essi sono infatti decisamente più alti della media degli Indios dell’Amazzonia, approssimandosi ad una statura media di quasi un metro e settanta.
Questo popolo, caratterizzato da una grande timidezza, porta i capelli molto corti ed era convinto, sino al 1975, che nel mondo esistessero solo gli Indiani dell’Amazzonia.
I Kreen-Akrore, tuttavia, sono alquanto diversi dalle altre tribù che vivono nell’Amazzonia, e non solo per i capelli, che soltanto loro portano corti. Essi, inoltre, coltivano banane e cereali, ma non con il sistema del “taglia e brucia”, tipico delle altre tribù, ma bensì in maniera sistematica e stabile.
Essi mangiano inoltre carne di scimmia e utilizzano frecce, asce e bastoni, più per cacciare che per l’autodifesa, in quanto evitano ogni contatto possibile con l’esterno.
Purtroppo per loro sono gli altri (ed in particolare noi occidentali, cc.dd. civilizzati) a cercare i contatti. Anche a costo del loro sterminio.