L’ultima volta che avevamo visto sul campo Rasheed Wallace, uno dei giocatori più pazzi ma anche più talentuosi degli ultimi 15 anni della Nba, almeno nel settore lunghi, era giugno 2010, quando con i Boston Celtics andò vicinissimo al suo secondo titolo in carriera, dopo quello con i Detroit Pistons nel 2004. Con Boston, in campo in gara 7 a Los Angeles per l’infortunio a Kendrick Perkins, perse la serie e l’anello andò ai Lakers. Dopo quella serie decise di ritirarsi ma ora, dopo due anni da inattivo, vorrebbe rientrare nella Lega a 38 anni suonati. New York attira, i Knicks lo corteggiano: il flirt diventerà matrimonio?
Secondo quanto riportato da Espn e dalla stampa della Grande Mela, Wallace starebbe lavorando già da un paio di settimane con i Knicks. Lo stato di forma, dicono i ben informati, sarebbe pessimo, a maggior ragione per un giocatore che già quando era nel pieno della carriera non era asciutto e tirato. Condizioni fisiche a parte, il talento è sempre cristallino, e tutti lo conoscono: fisico, centimetri, senso della posizione, sapienza cestistica e un arsenale offensivo, che negli ultimi anni si è ridotto troppo spesso al tiro da tre punti ma che nelle migliori stagioni prevedeva anche voli sopra il ferro e ammorbanti movimenti spalle a canestro.
L’idea dei Knicks è quella di avere un altro lungo, insieme agli altri veteranissimi Kurt Thomas e Marcus Camby, per dare minuti di qualità quando escono i titolari Stoudemire e Tyson Chandler. Oltre tutto, Wallace, come gli altri due ‘vecchiacci’, tende a salire di livello quando ci si inoltra nella primavera e le partite contano molto di più. Sono in due a portare avanti l’opera di convincimento: coach Mike Woodson, che era assistente di Larry Brown ai Detroit Pistons nel 2004 quando arrivò il titolo, e nelle stagioni successive; e Allan Houston, leggenda dei Knicks, ora nell’entourage della franchigia, che con Sheed condivide lo stesso agente, Bill Strickland.
In attesa di nuovi sviluppi, se Wallace tornerà a giocare nella Nba, con i Knicks o qualche altra franchigia, diamo uno sguardo a cos’era Sheed al suo massimo, nel bene e nel male.